E’ “molto probabile” che l’infezione di Mpox ( vaiolo delle scimmie) presente in Africa raggiunga l’Europa. Tuttavia, “le possibilità di una circolazione sostenuta sono molto basse, perché i casi importati possono essere diagnosticati rapidamente”. L’asticella dell’allarme posizionata ieri, 16 agosto, dall’Ecdc – European Centre for Disease Prevention and Control – l’ente europeo per le malattie infettive, non è certo ai livelli della pandemia di Covid, ma è comunque passata da “rischio basso” a “rischio moderato”.
L’Ecdc invita a infittire la rete dei controlli contro il virus parente del vaiolo che causa febbre, dolori, lesioni della pelle e si diffonde soprattutto per via sessuale o per contatto diretto con le ferite. Il contagio non sembra avvenire – come nel caso del Covid – tramite le goccioline emesse col respiro.
L’epidemia in Africa di Mpox – anche noto come vaiolo delle scimmie – aveva spinto mercoledì l’Oms a dichiarare il virus un’”emergenza di salute pubblica globale”. Giovedì un uomo tornato dall’Africa era stato trovato positivo in Svezia. In Italia il Ministero della Salute ha deciso di rafforzare la rete di monitoraggio e controllo.“Ci aspettiamo di vedere dei casi isolati anche nel nostro paese, ma abbiamo gli strumenti per riconoscerli in tempo e isolarli” spiega Andrea Gori, direttore del dipartimento di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. Un vaccino prodotto dalla ditta danese Bavarian Nordic è già in uso, anche se disponibile in dosi scarse. L’evoluzione del virus in Congo nella Repubblica Democratica del Congo – l’epicentro dell’epidemia in Africa – dall’inizio dell’anno si sono contati 14mila casi e 524 decessi. L’infezione sta colpendo soprattutto gruppi come prostitute e camionisti, dove la prevalenza dell’Hiv è superiore alla media.