Grande eruzione dell’Etna nella notte di Ferragosto con una intensa fontana di lava dal cratere Voragine. L’attività del vulcano che sovrasta Catania si è poi conclusa all’alba. Ma l’alta nube di cenere dal vulcano ha portato alla sospensione dell’attività dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa Vincenzo Bellini fino al pomeriggio.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio Etneo, ha comunicato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza si osserva che la fontana di lava, si è gradualmente esaurita a partire dalle 2.30 circa per cessare intorno alle ore 3.20. La fontana di lava ha prodotto una nube eruttiva che, nella fase più intensa, ha raggiunto un’altezza di circa 9.5 km sul livello del mare e si è dispersa principalmente nei settori sud ovest e sud est. È stata segnalata ricaduta di materiale piroclastico a Vetore e a Nicolosi, Ragalna e Pedara. «Durante la fontana di lava, sono stati inoltre prodotti trabocchi lavici dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova. Attualmente, persiste una debole attività esplosiva al cratere Voragine», afferma la nota dell’Ingv.
«A causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, la pista è inagibile a causa di una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo e, pertanto, sono sospesi sia gli arrivi che le partenze – afferma una nota della Sac, la società che gestisce lo scalo catenese -. Le operazioni di volo riprenderanno al ripristino delle condizioni d’agibilità delle infrastrutture di volo. Al momento si stima che le attività di volo potranno riprendere alle ore 18. I passeggeri sono quindi pregati di non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo».
Dice il sindaco di Catania Enrico Trantino: «La cenere ha ricoperto gran parte della città di Catania, dopo che erano state quasi completate le operazioni di rimozione della terra caduta il mese scorso. Il lato positivo è che ho visto tantissimi mezzi già impegnati nella pulizia; e che il quantitativo piovuto dovrebbe essere meno copioso dello scorso evento». Il primo cittadino esorta inoltre i cittadini a non deporre la terra raccolta nei balconi in strada, ma a conferirla nei centri comunali di raccolta. «Sappiamo – aggiunge che dobbiamo convivere con questi fenomeni, che consentono a mamma Etna di sfogarsi, impedendo più pericolose emissioni di magma. Se imprecare servisse, avrebbe senso farlo. Io preferisco pensare ai nostri connazionali romagnoli che, in occasione dell’ultima alluvione, cantando Romagna mia, si sono uniti e sbracciati per ripulire dal fango il loro territorio».