A quasi un anno dallo sbrancamento di un’eritrina a piazza Vittorio Veneto, in concomitanza con la festa del Santo Patrono di Trapani, Sant’Alberto Abate, l’associazione Erythros tira le somme dei dodici mesi trascorsi. In conseguenza di quell’evento sono state abbattute, infatti due eritrine. “Consapevoli che è di fondamentale importanza tutelare, innanzi tutto, la sicurezza dei cittadini, riteniamo altresì rilevante tutelare la “salute” degli alberi, prevedendo una manutenzione del verde che da provvisoria ed emergenziale diventi strutturale e costante nel tempo. Infatti, interventi programmati permetterebbero di avere un “verde pubblico” curato, in buono stato, sano e sicuro, fondamentale per la salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti. Attualmente, in Piazza Vittorio Veneto sono ancora presenti le ceppaie delle eritrine abbattute, nonostante le rassicurazioni di nuove piantumazioni da parte dell’amministrazione. Le uniche giovani eritrine presenti nella suddetta piazza sono state donate alla città dall’associazione – scrivono dall’associazione -. Ancora pochi giorni fa è sbrancata un’altra eritrina in via Calvino, probabile conseguenza della carente manutenzione, temperatura elevata e grave siccità. Dopo la caduta dell’eritrina di piazza Vittorio Veneto il Comune di Trapani ha dato incarico alla ditta Casamento di eseguire i lavori di manutenzione del verde, in varie parti della città. Tra questi lavori sono stati effettuati dei tagli di capitozzo ai Carrubi che si trovano davanti all’edificio storico delle Poste Centrali. In quell’occasione la nostra associazione è entrata in contrasto con l’assessore Emanuele Barbara poiché, a nostro avviso, ben consapevole del fatto che il taglio fosse, assolutamente non necessario su quei carrubi giovani”.
Una potatura eccessiva, per gli attivisti, che avrebbe messo quegli alberi in grave sofferenza. Infatti, a distanza di un anno, due delle quattro piante non sono sopravvissute, le altre presentano una crescita disordinata ed un aspetto poco armonioso: “Obiettivamente non si è fatto un buon servizio alle piante, di conseguenza, al verde cittadino che, adeguatamente gestito, contribuisce ad aumentare il valore estetico delle aree e consente un maggiore ombreggiamento, riducendo l’effetto “isole di calore”. A questa stessa ditta s’è affidata anche la potatura dei Ficus della piazzetta di via XXX gennaio, effettuata con tagli di capitozzo, la potatura dei Falso Pepe di via Michele Amari, dei Pini del Pattinodromo e della scuola “G.Marconi”. Erythros afferma che le tecniche e le modalità di questi interventi, con riduzione del fogliame superiore al 35%, taglio di cime di alcuni pini e cipressi, riduzione in altezza di tutte le eritrine, indeboliscano le piante e ne mortifichino l’aspetto, alterandone la forma naturale. Per quanto la nostra associazione si sforzi di seguire gli interventi, di essere presente, non riesce ad avere un dialogo costruttivo con l’amministrazione. Le mail inviate nell’anno in corso, hanno raramente trovato risposta, nonostante i solleciti. In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una serie di interventi, vedi quello eseguito all’interno della Casina delle Palme, che ci hanno lasciato sbigottiti. Non si può pensare di entrare in un giardino storico, nel quale è stato recentemente effettuato un lavoro di restauro anche della parte botanica con piantumazione di oleandri bianchi, in relazione al progetto approvato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, ed eliminarli tagliandoli alla base, con la motivazione della presenza di topi; se ci fosse più pulizia ed una derattizzazione periodica, il problema non si porrebbe. Noi contestiamo questi interventi emergenziali e drastici che impoveriscono il già carente verde pubblico”.
In conclusione, Erythros ribadisce la necessità che il Comune di Trapani adotti le seguenti buone pratiche: “Si avvalga di personale qualificato perché non si possono mandare allo sbaraglio persone incompetenti; si doti del Regolamento del Verde per la corretta progettazione, manutenzione, tutela e fruizione della vegetazione in ambito pubblico e privato; programmi gli interventi da concordare con le parti sociali (commercianti, artigiani, cittadini residenti) non limitandosi a gestire le emergenze con provvedimenti estemporanei; tuteli il decoro cittadino, attraverso la cura degli arredi urbani; reintegri con nuove piantumazioni gli alberi abbattuti”.