La vicenda delle morti in mare a Marsala, ha destato preoccupazione. Soprattutto l’annegamento di una signora nel tratto di mare a confine con Petrosino, ha portato ad alcune riflessioni. Per questo abbiamo condotto un reportage sulle postazioni e sul numero di assistenti bagnanti nelle spiagge libere lilybetane, proprio per capire quanto la costa sia coperta dalla vigilanza e dal soccorso in mare. Nonostante il versante sud sia ricco di lidi, ognuno dotato di postazione con assistenti bagnanti, l’arenile è molto vasto ed al momento nell’area dell’Escondido una sola postazione non basta.
Se ci dovesse essere un’operazione di salvataggio da un lato della spiaggia, diventerebbe difficile raggiungere il lato opposto, per intenderci. Dopo il nostro intervento, anche il consigliere comunale Pino Ferrantelli, che si era interessato della tematica, è intervenuto nella seduta dello scorso Consiglio comunale. “Sono necessarie più postazioni per assistenti bagnanti nelle spiagge libere – afferma l’esponente fresco di DC -; l’imprudenza è vero che c’è spesso col mare agitato, non ci si dovrebbe avventurare in questi casi, ma i bagnini devono esserci per questo, per aiutare chi rischia la vita in acqua. Se ci fosse stata una postazione nel luogo in cui la donna è morta nei giorni scorsi, forse si sarebbe salvata. In tutto il lato sud ci sono due postazioni, un’altra invece è a San Teodoro, sono troppo poche, ce ne vuole almeno un’altra nell’altra. Nel tratto della Spagnola invece – dice infine nel suo intervento Ferrantelli -, dove molte persone si sono sentite male e sono decedute, bisognerebbe fare un approfondimento”.