Scattano i commissariamenti per 147 Comuni siciliani che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione 2024/2026. L’assessore delle Autonomie locali, Andrea Messina, ha firmato i provvedimenti di nomina dei commissari ad acta che dovranno provvedere a far adottare lo strumento di programmazione economica essenziale per autorizzare le spese degli enti locali. In stato di crisi sono 470 comuni in Italia (213 in dissesto + 257 in predissesto), di cui 112 (il 23,83%) in Sicilia, dove 69 (il 32%) sono in dissesto, record assoluto nazionale, mentre i comuni in predissesto sono 43 (il 34%). Nelle otto regioni del Mezzogiorno (Sud più Isole) ricadono l’88,26% dei dissesti in Italia.
Si tratta di un intervento sostitutivo necessario e obbligatorio da parte della Regione dal momento che l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Consiglio comunale consente ai Comuni di programmare le attività e i servizi da offrire ai propri cittadini nel triennio.
«La nomina dei commissari ad acta è l’atto estremo cui abbiamo dovuto far ricorso dopo aver tentato, in tutti i modi possibili, di stimolare i Comuni ad adottare i bilanci di previsione con le procedure ordinarie, ovvero attraverso la proposta della Giunta e l’approvazione del Consiglio – sottolinea l’assessore regionale delle Autonomie locali, Andrea Messina – . I termini previsti dalla legge sono stati ampiamente superati e, con essi, anche l’ulteriore finestra che attraverso gli uffici del Dipartimento abbiamo disposto per verificare eventuali incongruità tra le informazioni in possesso dell’amministrazione regionale e l’effettiva attività politico-amministrativa svolta. I cittadini meritano rispetto e servizi efficienti».
Prima dell’insediamento i commissari provvederanno ad accertare ancora una volta lo stato del procedimento e, solo in caso di verificata inadempienza, si insedieranno con la legittimazione a svolgere tutte le attività previste dalla legge per l’approvazione dei bilanci sostituendosi agli organi inadempienti e richiedendo, dove mancante, il parere dell’organo di revisione economico-finanziaria.
Tra i bilanci commissariati ci sono quasi tutti i comuni trapanesi, tra cui il capoluogo, Marsala, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello, Castelvetrano, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Mazara, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita. Nell’elenco risulta anche Petrosino ma qui la storia è diversa vista la situazione di default già presistente.