La Siccità piega la Provincia trapanese: “Carenza di dati sull’acqua”

redazione

La Siccità piega la Provincia trapanese: “Carenza di dati sull’acqua”

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giovedì 23 Maggio 2024 - 06:30

Si è tenuta presso la Prefettura di Trapani una riunione presieduta dalla Prefetta Daniela Lupo, con la partecipazione del Commissario per l‘emergenza idrica potabile, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, Leonardo Santoro, del Coordinatore della Cabina di regia, nonchè Dirigente Generale del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, Salvatore Cocina, del Direttore Operativo di Siciliacque Massimo Burruano, del Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica Francesco Gruppuso, eletto da poco, unitamente ai sindaci dei comuni della Provincia al fine di monitorare lo stato degli interventi di mitigazione relativi all’emergenza siccità che ha interessato tutto il territorio più di altri dell’isola, anche in seguito all’ordinanza emanata dalla Protezione Civile lo scorso 19 maggio, con la quale è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

Le ultime precipitazioni non hanno tolto la Sicilia, infatti, da una situazione di siccità definita ormai drammatica. I sindaci e gli altri amministratori trapanesi hanno rappresentato le problematiche derivanti dalla riduzione degli apporti idrici, soprattutto in vista dell’avvio della stagione turistica. “La Cabina di regia istituita dal Presidente della Regione Siciliana sta selezionando gli interventi prioritari fra quelli proposti dal tavolo provinciale presso il Genio Civile, dall’ATI e dai gestori, al fine di individuare ulteriori fonti idriche prontamente disponibili”, afferma l’ingegnere Cocina che ha evidenziato le difficoltà causate dalla carenza di dati sull’acqua disponibile e immessa in rete nell’attualità, carenza anche connessa all’assenza, in  Provincia di Trapani, del gestore unico del servizio idrico integrato.

Santoro invece, ha sollecitato l’emanazione di specifiche ordinanze sindacali per imporre ai cittadini l’uso responsabile dell’acqua potabile, al fine di evitare sprechi, sulla scorta del vademecum già diffuso dall’Autorità di Bacino, ed ha inoltre rappresentato che gli interventi di attuazione non immediata, tempestivamente proposti dai comuni per il tramite dell’ATI, potranno accedere a fonti di finanziamento statale ulteriori rispetto ai fondi già stanziati da parte della Regione Siciliana. Centinaia di allevamenti non riescono più a sfamare i propri animali per la mancanza di acqua e foraggio, con il serio rischio di vederli morire, per non parlare delle colture.

La Coldiretti ha denunciato diverse situazioni allarmanti in tutta la regione che insieme ad altre associazioni per dare aiuto soprattutto alle stalle ha donato un milione e mezzo di chili di fieno. Inoltre le stime attuali parlano di un calo del 70% del raccolto; se la situazione dovesse perdurare c’è il concreto rischio di un vero e proprio azzeramento. Gli allevatori sono costretti a comprare prodotto fuori regione a costi difficili da sostenere, considerata la grave crisi. Ma la preoccupazione riguarda ormai tutti i comparti dell’agroalimentare siciliano, vittima di anni di incapacità ad investire su un sistema infrastrutturale capace di non far disperdere l’acqua e in grado di garantire alle aziende la sopravvivenza. Ad aggravare la situazione il fatto che lo scorso anno è sparito in Italia un litro d’acqua su 5 con un calo della disponibilità idrica del 18%, che ha pesato in un inizio 2024 che si è classificato come il più caldo di sempre, con una temperatura superiore di 1,84 gradi alla media storica, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr. 

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