Il Comitato Pro “Abele Ajello” in flash-mob in difesa dell’Ospedale di Mazara

Luca Di Noto

Il Comitato Pro “Abele Ajello” in flash-mob in difesa dell’Ospedale di Mazara

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venerdì 19 Aprile 2024 - 07:48

Si terrà martedì 23 aprile, davanti all’Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, un flash-mob organizzato dal Comitato Cittadino “Pro Abele Ajello” con l’obiettivo di far sentire la propria voce in vista di un riordino ospedaliero che potrebbe penalizzare tutta la cittadinanza mazarese. “Vorremmo fare un flash-mob illuminante – ci ha spiegato il presidente del Comitato, dott. Nicolò Di Giovanni – accendendo le torce dei cellulari e riprendendo dall’alto questa platea illuminante per poi mandare sui social il messaggio ‘Basta trame oscure, diamo luce all’ospedale di Mazara’. È augurabile che tutti i candidati sindaci siano presenti e che manifestino il proprio impegno”. Il Comitato è stato costituito un paio di mesi fa e sta cercando di far sentire la propria voce su una questione molto delicata: “Abbiamo circa 200 attivisti, che saranno presenti in questo flash-mob e dovrebbero coinvolgere altre persone. Potremmo ritrovarci con un migliaio di persone a partecipare a questo evento”.

Il dott. Di Giovanni, ex primario di Cardiologia del nosocomio cittadino, ci ha anche spiegato gli obiettivi che il Comitato si è prefissato: L’idea è quella di fare una riunione davanti l’ospedale perché la popolazione mazarese deve prendere la consapevolezza che l’ospedale di Mazara sta diventando un pronto soccorso. La politica ha speso oltre 30 milioni di euro per poi farne un pronto soccorso, loro stabiliscono chi, come e dove assegnare reparti. Adesso si parla di accorpamenti, bisognerebbe però farlo con criterio, funzioni di competenza, storia e professionalità. Invece si fa per peso politico. Bisogna evitare di fare la fine della sardina col pescecane”. Gli accorpamenti non sono da demonizzare a scatola chiusa, ma secondo Di Giovanni c’è molta leggerezza sul come sarebbero stati pensati: “Sembra che la Regione stia elaborando un piano di accorpare ospedali, viste le carenze di personale, di organico. Se io devo fare una chirurgia oncologica di alto livello, come faccio a non avere anche una Rianimazione, che è indispensabile nel post-chirurgico? Mazara è un DEA di I livello solo sulla carta, non avendo la Rianimazione, Castelvetrano è un ospedale di base e ce l’ha. Che gioco è questo?”.

L’avvicinarsi delle amministrative e la concomitanza con la campagna elettorale potrebbero finalmente accendere i riflettori sulle reali condizioni dell’ospedale: “I sindaci sono i massimi responsabili della salute pubblica. Se un sindaco non tira fuori gli attributi, è chiaro che chi ha più peso politico possa condizionare la Commissione Sanità e prevalere. Purtroppo Mazara non ha rappresentanza politica a livello regionale, i deputati dunque – conclude Di Giovanni – fanno ciò che gli conviene nel proprio bacino elettorale”.

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