Webuild è un gruppo multinazionale italiano, attivo in oltre 50 Paesi, che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile. Si occupa di dighe e impianti idroelettrici, opere idrauliche, ferrovie e metropolitane, aeroporti e autostrade e… ponti. Proprio il suo Ad Pietro Salini, ospite della trasmissione ReStart su Raitre, ha speso parole anche per il Ponte sullo Stretto di Messina, viste le tante polemiche di chi si schiera con e di chi si schiera contro l’infrastruttura che collegherebbe su strada la Sicilia alla Penisola.
“I ponti sospesi sono per definizione più resistenti ai terremoti di qualunque altra struttura proprio per come sono fatti. Se venisse oggi un terremoto come quello degli inizi del ‘900 a Messina crollerebbe una grossa parte dei fabbricati e delle costruzioni che ci sono ma il ponte resterebbe lì. Se ci fosse un terremoto superiore resterebbe in piedi solo il ponte”, ha affermato Salini che inoltre ha rassicurato sul pericolo di vento: “Il ponte è progettato per resistere a folate di vento fino a 300 km/h, mentre il massimo registrato negli ultimi 100 anni è di 100 km/h per un breve periodo”. Salini si è detto disponibile a parlarne con Elly Schlein e a convincerla dell’opera: “Io non ho parlato con la segretaria del Pd ma sono pronto a farlo ben volentieri e a spiegarle le ragioni tecniche dell’esistenza del ponte”.
Il Ponte verrà realizzato per la parte italiana, oltre ad Astaldi con il 23%, Pizzarotti e Vianini con una quota del 12% ciascuno e il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna con il 10%; Grandi Lavori Fincosit e Maire Engineering con una quota del 4% ciascuno e Ghella Costruzioni con l`1,99%.