Desiata, il nuovo romanzo di Antonella Marascia su un femminicidio a Mazara nel 1903

Luca Di Noto

Desiata, il nuovo romanzo di Antonella Marascia su un femminicidio a Mazara nel 1903

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domenica 04 Febbraio 2024 - 08:00

Da un racconto della nonna a una ricerca scrupolosa per trasformare un fatto realmente accaduto nei primi del ‘900 in un romanzo su un tema di strettissima attualità, quello sul femminicidio. Stiamo parlando di Desiata, il nuovo romanzo di Antonella Marascia, edito da Multiverso. “Mia nonna Maria – spiega la cuntatrice, così ama definirsi – ci raccontò un frammento di questa storia quando avevo 20 anni. Una ragazza giovanissima aveva sposato contro la volontà dei genitori un uomo, Vanni, che si era rivelato violento e la uccise nel corso del Festino di San Vito, perché lei aveva tagliato in mille pezzi la foto della prima moglie”.

Una storia realmente accaduta che si è incrociata con la passione per la scrittura di Antonella Marascia: “La mia famiglia a coro unanime mi invitò a scrivere di Desiata. Avevo pochi elementi e cominciai una ricerca che si rivelò molto fruttuosa perché alla Biblioteca Fardelliana trovai tutto il fascicolo del processo per l’omicidio, ma anche quello del tentato rapimento”. Desiata, infatti, stanca delle violenze del marito, si rifugiò a casa dei genitori. “A quei tempi – prosegue Marascia – gli uomini non uccidevano le mogli, ma le picchiavano, le soggiogavano. Ama l’omu to cu li vizi so, il matrimonio era per sempre”. Una storia vera incisa nel vento, recita la copertina: “I venti sono metafore, dànno voce, colore e descrizione ai vari personaggi. Ma ci sono anche i fenomeni naturali tipici di Mazara a narrare cronologicamente, in quattro capitoli, la storia di Desiata”.

La Fata Morgana descrive la nascita di Desiata, i Marzamareddi l’innamoramento e la passione di Vanni e Desiata, il Marrobbio fa riferimento a quando Vanni provò a riprendersi Desiata e la Dragonara, quando Desiata decide di andare a vedere i giochi di fuoco tipici di San Vito. Una Mazara che non fa soltanto da contorno all’intera vicenda, ma è presente quasi da protagonista. “Forse la città è la vera protagonista. Mazara con il mare, i feudi, le fiumare è sfondo potente e prepotente”. Il libro è stato presentato lo scorso 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Una data assolutamente non casuale, il racconto era pronto e ne abbiamo approfittato anche perché in quel periodo fa il compleanno mio padre e ho avuto la mia famiglia al completo”.

Tema di stretta attualità, ma trattato in modo tutt’altro che pesante: “La parola femminicidio non è presente in copertina, né nella descrizione. A quei tempi non esisteva neanche il termine. Abbiamo scelto di raccontare i fatti in modo magico, lì dentro ci sono le mie letture, le mie fiabe, i miei autori preferiti, Garcia Marquez, la Allende. A volte la narrazione è crudele, spietata e anche sporca, ma tutto viene in qualche modo addolcito”. Il libro mercoledì è stato presentato anche alla Feltrinelli di Palermo alla presenza del giornalista Mario Azzolini e della presidente del Pool Antiviolenza Angela Fundarò. “La sala era gremita, l’evento è andato molto bene. È stata una festa, la presentazione non è stata solo una chiacchierata, ma c’è stato un piccolo spettacolo di voci, immagini e canti toccanti, curato dal mio editor, Marco Tumbiolo”.

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