“Constatiamo che pur di dire qualcosa, Forza Italia e Fratelli d’Italia, congiuntamente, dicono un po’ di tutto e un po’ di nulla… Lanciando accuse che non sono accuse, perché manca il capo d’imputazione”. Lo afferma il gruppo consiliare di Vivere le Egadi.
“Parlando di temi svariati, che fanno voli pindarici, dalla proposta d’istituzione del Parco nazionale delle Egadi alle dimissioni di un responsabile di settore, senza dire che lo stesso ha vinto un concorso in un altro comune, dove prenderà servizio nei prossimi giorni. Uscire un coniglio dal cilindro al giorno non è far politica. Nel comunicato si parla di fatti di cronaca, recenti, che però non vengono citati e di ambigui personaggi politici che perorano la causa del parco nazionale – precisa Pietro Giangrasso, consigliere comunale del Comune delle Isole Egadi -. Hanno memoria corta i forzisti egadini, perché dovrebbero ricordare che il politico ambiguo in questione era del loro partito, fu candidato persino a sindaco di Favignana e oggi sta scontando una pena ed è in stato di reclusione a Milano. L’insolito quanto vacillante connubio tra Forza Italia e Fratelli d’Italia ci appare finalizzato solo a colpire alla cieca l’attuale amministrazione, sfruttando quel che capita senza un filo logico e senza una reale notizia da commentare omettendo la realtà. Pertanto, come si è sempre fatto, i confronti su un eventuale parco nazionale saranno pubblici e condivisi, per altro, sino a oggi, in tutte le sedi pubbliche l’amministrazione comunale ha espresso una netta contrarietà al progetto originario dell’istituzione del parco nazionale delle Isole Egadi e del litorale trapanese”.
Il gruppo consiliare infine afferma: “Si ravvisa, in questo modus operandi delle due forze politiche che hanno firmato il comunicato, un vano tentativo di mescolare le carte in tavola e di gettare fumo negli occhi, parlando di un’amministrazione fallimentare proprio nel giorno in cui la giunta comunale ha approvato tantissime determine per l’avvio delle gare dei progetti del PNRR. Nella politica delle “varie ed eventuali” la comunicazione deve essere supportata da fatti concreti, non dalla mistificazione della realtà, altrimenti si rischia di perdere credibilità”.