Dopo l’indignazione da parte di tutti per la rimozione del murales di Marisa Leo realizzato dall’artista Fabio Ingrassia sotto l’arco di Porta Garibaldi – lo ricordiamo, realizzato con carta adesiva specifica per non rovinare il muro – il sindaco Massimo Grillo ricostruisce la vicenda visto che in molti, compresi noi, si sono chiesti chi fosse stato.
E qualche sospetto c’è venuto, visto che, se fosse stato un gesto di sfregio, la carta sarebbe stata strappata e non ripulita completamente.
Queste le parole del sindaco: “Domenica scorsa tutti noi ci siamo svegliati addolorati, indignati e inquieti nel vedere l’opera in memoria di Marisa Leo svanita dal luogo della sua collocazione. A seguito della richiesta di numerosi cittadini, ho ritenuto di effettuare una verifica che ha permesso di ricostruire i fatti che hanno portato alla sua rimozione. L’opera non era stata realizzata direttamente sulla parete ma su un supporto adesivo poi posto sulla parete dall’artista. Con mio grande dispiacere, è emerso che l’opera è stata rimossa a causa di un equivoco creatosi all’interno degli uffici comunali, che cercherò di ricostruire dettagliatamente di seguito“.
Grillo continua, una volta appurata la ‘colpa’: “Per quanto fosse toccante e pregna di significato, purtroppo bisognava prendere atto che l’opera, così come sottolineato anche dalla stampa locale, lí dove si trovava non sarebbe potuta rimanere a lungo per via delle leggi che tutelano i beni pubblici di interesse storico come Porta Garibaldi. In occasione di un dialogo con alcuni dipendenti comunali, erano state ipotizzate varie possibili soluzioni per far fronte alla suddetta criticità. Si era condiviso che la soluzione più valida era invitare l’artista a spostare egli stesso l’opera in un altro sito così da ripristinare l’integrità dei luoghi di interesse storico dove era stata posta. Avevo in animo, dunque, di prendere contatti a breve con Fabio Ingrassia per concordare tempi e modi del suo intervento. Purtroppo, però, un dipendente comunale presente a quell’incontro ha inteso che l’opera andava rimossa subito ed ha così dato istruzioni a Formula Ambiente di procedere alla rimozione in uno dei turni successivi”.
Quindi il sindaco quando ha proposto di far rifare l’opera a Ingrassia in altra zona del Municipio già aveva partecipato all’incontro sul murales. E quindi già qualcosa sapeva. Ma andiamo avanti: “In breve, era mia intenzione chiedere a Fabio Ingrassia di spostare lui stesso l’opera in un altro sito, ma l’equivoco creatosi ha purtroppo fatto sì che l’opera fosse rimossa in tempi e modi di cui non eravamo a conoscenza. Da qui il mio stupore di domenica mattina. Sono dispiaciutissimo per l’accaduto ma al tempo stesso rincuorato dal fatto che non si sia trattato del gesto di uno sconsiderato”.
Poi Grillo ‘butta’ fuori la sua costernazione: “Con il voto espresso nel 2020 mi avete concesso l’onore più grande della mia vita pubblica: essere il vostro sindaco, il primo responsabile e rappresentante della città. Questa posizione comporta onori e oneri, e uno di questi è proprio quello di assumersi la responsabilità di ciò che è direttamente o indirettamente imputabile e all’amministrazione a alla burocrazia comunale. Un Sindaco, o per meglio dire, il sindaco che intendo essere per Marsala, è il punto di riferimento della città non solo quando accade qualcosa di buono ma anche ed anzi a maggior ragione quando le cose non vanno per il verso giusto. Pertanto, mi assumo pienamente la responsabilità dell’accaduto e formulo le mie più sentite e sincere scuse alla famiglia di Marisa Leo e a Fabio Ingrassia, che ho già avuto modo di informare dell’accaduto, ed a tutti coloro di quali hanno provato dolore, indignazione o perfino preoccupazione dinanzi a quello che anch’io ho temuto essere il gesto di uno sconsiderato dal terribile significato simbolico.
Rimane fermo l’invito che ho fatto all’artista una volta appresa la notizia e che questi ha gentilmente accolto: Fabio Ingrassia realizzerà nuovamente l’opera in un luogo che a breve condivideremo anche insieme alla famiglia di Marisa Leo. E di ciò gli sono infinitamente grato. Gli sono grato come Sindaco di Marsala ma anche come cittadino, perché ammirare l’opera, per me come per tutti voi, è stato terapeutico e mi ha aiutato ad elaborare quel dolore sordo che il barbaro femminicidio di Marisa Leo ha causato in noi tutti”.
Salvaguardare il paesaggio sì, la memoria di una donna vittima di violenza invece è secondario.
Il centro della citta è luogo adatto al ricorda di Marisa deve essere un luogo di grande affluenza un luogo dove portare i nostri figli e spiegare che il rispetto della vita viene prima di tutto ! Ma mi chiedo come mai non si usa la stessa celerità a togliere la spazzatura dalle strade forse potrebbe aiutarci a rispettare di più gli altri se impariamo a rispettare gli ambienti comuni !