Dopo avere concluso le indagini preliminari, la Procura della repubblica di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio per il 63enne ex pescatore castelvetranese Ernesto Favara, che alla vigilia di Natale 2022 venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere ucciso a coltellate la moglie, Maria Amatuzzo, 29 anni originaria di Palermo.
La donna, qualche tempo prima, aveva lasciato il marito che per il momento si trova sotto processo al Tribunale di Marsala per maltrattamenti familiari).
Come si ricorderà Il 24 dicembre dello scorso anno, la Amatuzzo sarebbe stata attirata con un pretesto dal Favara nella sua abitazione di Marinella di Selinunte, ma quando entrò nel garage venne accoltellata.
Dall’autopsia è emerso che i colpi inferti sarebbero stati addirittura 28, in varie parti del corpo.
Favara venne arrestato per strada dai carabinieri e teneva in mano il coltello usato ancora sporco di sangue. Tra le aggravanti contestate dall’accusa, anche i “futili motivi” (gelosia), la premeditazione e la crudeltà.
La prima udienza davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Marsala per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata per il prossimo 8 novembre.
A sostenere l’accusa è il pubblico ministero Stefania Tredici. Favara è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda, mentre le parti offese (genitori, una sorella e uno zio della Amatuzzo) sono assistite dall’avvocato Vito Daniele Cimotta. Ernesto Favara, attualmente rinchiuso nel carcere di Trapani, è anche sotto processo davanti il Tribunale di Marsala (giudice monocratico Francesca Maniscalchi) per maltrattamenti, oltre che lesioni personali e minacce, in danno della defunta moglie. E proprio in questo processo è emerso che già un anno e mezzo prima aveva provato ad uccidere la moglie. Nel 2021, infatti, come raccontato dalla vittima in una denuncia, avrebbe provato a strangolarla.