Nel luglio scorso ci furono arresti per droga sull’asse Reggio Calabria-Palermo-Trapani. Nell’operazione Gordio finirono due pacecoti, Antonino Tranchida e Giuseppe Accardo condannati a 4 ani e 4 mesi di reclusione con l’aggravante dell’associazione e l’aver favorito cosa nostra.
Ad oggi Antonino Tranchida ha scelto la strada del ‘pentimento’ divenendo collaboratore di giustizia. L’uomo, seguito da un avvocato del Foro di Torino, dice di conoscere i nomi dei grossisti campani e i retroscena degli affari capitolini che gestiscono il traffico di droga tra la Sicilia e la Calabria importata da Lazio e Calabria.
In particolare, nel corso dell’operazione Gordio, è emerso che Tranchida e Accardo avevano acquistato un quantitativo di stupefacente da un gruppo criminale calabrese guidato da Rocco Pesce e Michele Grasso. Dalle intercettazioni e dai pedinamenti effettuati dai militari dell’Arma era emerso che i due si fossero recati da Paceco a Reggio Calabria per definire un accordo economico sul prezzo della droga ma le intercettazioni hanno poi registrato una “truffa” che avrebbero subito: dopo aver versato il denaro, non avrebbero ricevuto in cambio la merce.