Durante la seduta del 6 giugno scorso, il Consiglio comunale di Erice ha approvato le nuove tariffe della tassa sui rifiuti (TARI 2023).
“A seguito di alcune imprecise interpretazioni e considerate le richieste di chiarimenti che pervengono quotidianamente dai cittadini, desidero rassicurare tutti confermando quanto già dichiarato dall’assessore Antonio Giuseppe Agliastro, e cioè che non ci sarà nessun aumento dell’imposta per le famiglie (utenze domestiche) che, vale la pena ricordarlo, ad Erice costituiscono 14.060 contribuenti su un totale di 15.235”, afferma la sindaca Daniela Toscano.
La Toscano afferma che è prevista una riduzione della tariffa che oscilla dall’8,70% per le famiglie con un solo componente del nucleo familiare fino al 4,16% per le famiglie con più di 6.
Ma si precisa anche che la riduzione ci sarà ma solo per le utenze domestiche. Diverso invece il caso di quelle non domestiche e quindi per le attività commerciali.
Questa riduzione ammortizza parzialmente il rincaro dello scorso anno che è stato obbligatorio a fronte dell’aumento dei prezzi dovuti al conferimento dell’organico (che nei precedenti tre anni erano raddoppiati) e all’aumento del costo dell’energia a causa della guerra in Ucraina. Rincaro che sempre lo scorso anno – dopo 3 anni in cui la tariffa non aveva subito alcuna modifica – ha riguardato solo le famiglie e non le utenze non domestiche che, invece, avevano avuto un decremento pari al 12%.
A fronte però della riduzione per le famiglie, quest’anno le utenze non domestiche subiranno invece un aumento: nella parte variabile, quella che più incide sulla tariffa, i costi del servizio sono infatti aumentati di circa 75.000 euro rispetto all’anno scorso.
“Sarà diverso allorquando – si augura la prima cittadina – a seguito del prospettato ampliamento delle vasche in capo alla Trapani Servizi, potremo finalmente conferire i rifiuti in situazioni di prossimità evitando di doverli trasportare fino a Catania se non più lontano. Ricordo anche che gli impianti di trattamento dell’umido in Sicilia sono quasi tutti privati e le logiche dei prezzi soggiacciono a quelle del mercato, dunque sono indipendenti dalle volontà di qualsiasi Amministrazione comunale“.