Campobello, si dimette l’assessore Tramonte (Pd). Safina: “Ora si faccia chiarezza nel partito”

redazione

Campobello, si dimette l’assessore Tramonte (Pd). Safina: “Ora si faccia chiarezza nel partito”

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mercoledì 10 Maggio 2023 - 19:26

Il Partito democratico di Campobello di Mazara si allinea alle direttive dei vertici regionali e provinciali dem e dichiara “conclusa” l’attuale esperienza amministrativa al fianco del sindaco Giuseppe Castiglione. Una decisione adottata “d’intesa” con la consigliera comunale Clotilde Balistreri e l’assessore Stefano Tramonte, che di conseguenza lascia il suo ruolo in Giunta.

Come emerso anche nella trasmissione Report, andata in onda lunedì sera su Rai Tre, nello studio professionale di Tramonte, che è un architetto, hanno lavorato sia Lorena Lancieri che Martina Gentile: la prima è stata arrestata perché considerata la vivandiera del capomafia Matteo Messina Denaro, ospite più volte proprio nella sua abitazione di Campobello di Mazara, mentre la seconda è figlia di Laura Bonafede, la maestra arrestata per avere favorito anche lei la latitanza del boss castelvetranese, e risulta indagata nell’ambito dell’inchiesta sui favoreggiatori della ex primula rossa di Cosa nostra.

“I recenti accadimenti che ci hanno visto, nostro malgrado, alla ribalta delle cronache nazionali impongono, senza indugio alcuno, un momento di riflessione collettiva a Campobello ed in tutta la provincia”, scrive in una breve nota il segretario del circolo Pd di Campobello di Mazara Baldo Stallone.

Sulla vicenda si registra anche l’intervento del deputato regionale dem Dario Safina. “Non posso che essere in linea con l’intervento della segreteria regionale e provinciale del mio partito – afferma Safina – e non mi sorprende la scelta di Stefano Tramonte di dimettersi dal ruolo di assessore comunale: la trovo, semmai, tardiva ed anche l’unica scelta possibile consequenziale con il percorso di chiarimento avviato dal partito. Ma la questione Campobello di Mazara non può essere limitata alla scelta di uno o di pochi. Grazie all’intervento della Segreteria regionale e non solo, si sta cercando di fare chiarezza dentro il PD. Ma questa è solo la prima tappa di un più profondo processo di ricostruzione della comunità dei democratici attraverso la quale, una volta rigenerata e radicata, si possa davvero avviare la rigenerazione dell’intera comunità campobellese che ha bisogno di una politica con la P maiuscola che sappia fungere da presidio di legalità. E questo vale non solo per Campobello di Mazara ma per tutte le realtà dove il Partito Democratico deve tornare a rappresentare un punto di riferimento per i cittadini”.

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