Laura Bonafede la maestra vicina a Messina Denaro, è stata arrestata per aver aiutato la latitanza del boss

redazione

Laura Bonafede la maestra vicina a Messina Denaro, è stata arrestata per aver aiutato la latitanza del boss

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giovedì 13 Aprile 2023 - 09:16

Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede nonché cugina del prestanome Andrea, è stata arresta dai carabinieri del Ros con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra.

La donna, maestra d’asilo, per anni sarebbe stata legata sentimentalmente a Matteo Messina Denaro e secondo le forze dell’ordine farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza.

Il nome della donna, sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, era già venuto fuori nel corso delle indagini sulla latitanza del padrino e immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto.

La donna sarebbe accusata di far parte della rete dei complici che ha protetto l’ex latitante negli oltre 30 anni di fuga. Poche settimane fa erano finiti in manette una coppia di coniugi con la stessa accusa. A far scattare le manette è stata l’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo.

Secondo l’accusa Bonafede non solo avrebbe coperto negli anni la latitanza di Messina Denaro, ma gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid.

Figlia di Leonardo Bonafede, storico boss di Campobello e cugina di Andrea – il geometraa prestanome che aveva dato l l’identità al boss- Laura Bonafede avrebbe anche condiviso con Messina Denaro un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza. Tra gli indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena c’è anche Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede. La Procura aveva chiesto per la ragazza gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l’istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza pur stigmatizzando i comportamenti della giovane, legata al capomafia da un forte rapporto di affetto. Secondo l’accusa il boss, Martina e la madre avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza di Messina Denaro.

Attorno alla figura di Laura Bonafede, fanno sapere i carabinieri del Ros, ruoterebbe quindi l’intera rete di complici che hanno aiutato e coperto la latitanza del boss. Il suo arresto dunque costituisce la prosecuzione dell’indagine che lo scorso gennaio ha portato all’arresto di Messina Denaro

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