Ecco come evolverà il mercato automobilistico entro il 2025

redazione

Ecco come evolverà il mercato automobilistico entro il 2025

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venerdì 10 Marzo 2023 - 02:19

Il mercato automobilistico è in bilico tra una progressiva digitalizzazione e una stagnazione del mercato. Questo conduce a due importanti cortocircuiti: una progressiva necessità di adeguare i propri modelli al mercato e una forte riduzione della domanda. Oggi, infatti, le auto costano di più e ciò è dovuto a tante motivazioni di cui parleremo e che porteranno cambiamenti significativi in futuro. Costi più alti dei nuovi modelli spingono molti a preferire l’usato, anche con nuove modalità di fruizione dello stesso. Ma la digitalizzazione non è un processo che si stopperà: dall’infotainment alle dotazioni di sicurezza, come il giusto processo per il calcolo dello spazio di frenatura, per finire con la connessione dei dati del veicolo. Vediamo insieme, quindi, l’evoluzione del mercato automobilistico di quest’anno.

L’incremento dei veicoli plug-in

Nuova auto: meglio elettrica? A combustione? Oppure ibrida? ma anche in questo ultimo caso: Mild Hybrid o Plug-in Hybrid? Le domande sono tante e l’informazione su questo tipo di acquisto è spesso lacunosa. Siamo stati fino a poco tempo fa a dover scegliere se acquistare l’auto a benzina oppure a diesel, nei casi più particolari magari a gpl oppure a metano. Ma adesso la scelta è complessa e in tanti pensano che puntare sulle ibride sia la mossa più sensata. Naturalmente la miglior tecnologia per le ibride, la plug-in, ha un costo. Si prospetta però, che ad aumentare in termini di vendite a livello globale saranno particolarmente queste vetture. Il motivo è semplice: la Cina ha spinto molto su questo tipo di veicoli e anche in Europa la spinta verso l’elettrificazione risulta rilevante. Ma al di fuori del Vecchio Continente non si troverà lo stesso accordo tra domanda e offerta.

La carenza delle componenti essenziali

Hai sicuramente sentito parlare di tante persone che hanno acquistato l’auto nuova e non l’hanno ancora ricevuta, a distanza di mesi. Il motivo? La crisi legata alla difficoltà nel reperimento delle materie prime e dei microchip. Tutto è cominciato con la pandemia e la difficoltà di ottenere le merci provenienti dall’estremo oriente. Poi, si è messa di mezzo anche la guerra in Ucraina, che ha peggiorato la situazione, sia dal punto di vista degli acquisti che della crisi energetica.

Le auto a idrogeno

La Cina, ma anche la Toyota, hanno spinto tantissimo verso una nuova tecnologia: l’auto elettrica a idrogeno, o meglio la FCEV, vale a dire la macchina elettrica con celle a combustione. L’idrogeno in questo caso serve per far ricaricare la batteria. In questo modo la ricarica delle batterie sarà rapidissima e l’autonomia delle vetture aumenterà esponenzialmente. Questa tecnologia, ancora quasi embrionale non troverà facile applicazione nel breve periodo, perché sarà difficile costruire una infrastruttura legata alla vendita di idrogeno. Per questo si stima che in Europa nel 2025 il 39% delle auto che si venderanno saranno elettriche (e lo stesso dato dovrebbe indicare anche la stima cinese). Alcuni mercati, che hanno sapientemente investito nella transizione, andranno ancora più veloci, con punte fino al 50%. Non scordiamoci che sono la Cina e l’Europa i due mercati in cui l’80% delle auto elettriche vengono vendute. Mentre gli Stati Uniti non hanno ancora raggiunto questa consapevolezza ambientale.

Cambio di tendenza

Ormai non è più solo la politica a chiedere un sostanziale cambio di paradigma. La domanda dei consumatori è solida e in tanti vorrebbero un’auto elettrica, ma non se la possono permettere. Per questo in tutta Europa si è creato un sistema di incentivi: dagli ecobonus per i cittadini agli investimenti per le grandi aziende automobilistiche in ricerca e sviluppo di soluzioni legate alla transizione elettrica. Non è un caso che il 2017 abbia visto il picco di vendita di auto a combustione, da quel momento a crescere è solo la quota di auto elettriche e ibride. Le case automobilistiche hanno capito perfettamente il pubblico a cui andare incontro e i nuovi modelli rappresentano ciò che l’utente vuole. Tuttavia, il problema come sempre è il costo.

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Trasporto di passeggeri e merci

Ci sono alcuni settori in cui l’elettrificazione è già in buona parte realtà. È il caso del trasporto pubblico locale, che talvolta ha spinto verso soluzioni di bus elettrici oppure treni a idrogeno (seppur più raro). Anche nelle economie emergenti come in Cina l’investimento è stato ingente. In Europa si deve ancora molto puntare sui veicoli per il trasporto di merci, mentre alcune economie in via di sviluppo hanno già implementato la vendita e contribuito ad avvicinare la domanda e l’offerta.

I tir elettrici

Anche il mercato degli autocarri, medi e pesanti, sta iniziando a muoversi, con quasi 10.000 unità elettriche vendute nel 2021. Il mercato è in continuo sviluppo. Alcuni dei più grandi produttori di camion del mondo mirano all’obiettivo del 45% di vendite di veicoli a emissioni zero. In particolare, sperano di ottenere quel risultato sull’elettrico entro il 2030. I modelli di celle a combustibile, in questo segmento, saranno introdotti in numero maggiore entro la fine del 2023. Ma come abbiamo detto, la tecnologia è molto costosa e si dovrà aspettare ancora un po’ per favorire la transizione verso un mondo a idrogeno.

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