Non si vedevano da tempo mobilitazioni popolari così partecipate in provincia di Trapani. L’inizio di questa settimana è stato scandito da due manifestazioni: una sul caro bollette, tenutasi lunedì nel capoluogo alla presenza di diverse sigle sindacali; una sul caro gasolio, martedì a Mazara del Vallo. In entrambi i casi, la voce dei partecipanti è giunta chiara e decisa nell’evidenziare che i rincari di questi mesi stanno mettendo in ginocchio l’economia di un territorio che viveva già una situazione molto critica, tra pandemia e lacune storiche.
L’invasione russa in Ucraina, purtroppo, ha innescato un’escalation di problemi con cui aziende e famiglie stanno facendo i conti, determinando una situazione che, in prospettiva, appare insostenibile. Perchè già si parla di ulteriori rincari, di bollette ancora più esose e di attività che potrebbero chiudere i battenti, con conseguenti licenziamenti che priverebbero tante famiglie della principale fonte di reddito disponibile. Al contempo, gli stessi nuclei familiari dovranno misurarsi a loro volta con il caro bollette, ma anche con un’inflazione che sta già producendo i suoi effetti sul carrello della spesa.
Un cambio di paradigma sul tema della sostenibilità e delle scelte di consumo è sicuramente indifferibile – a onor del vero c’è chi lo auspicava già alla fine degli anni ’90 – ma urgono più che mai scelte politiche responsabili, che consentano un approdo quanto più morbido possibile in questa delicata transizione.
A vedere le mosse della politica, in queste settimane, la sensazione è che le difficoltà della gente comune – ma anche delle aziende – siano, come al solito, sottovalutate dalla classe dirigente del nostro Paese, che dall’alto dei propri privilegi preferisce dedicarsi alla reiterazione delle solite liturgie del potere. Chi ha la responsabilità di ricoprire ruoli istituzionali, però, dovrebbe capire che il momento è estremamente delicato. E che la mancanza di attenzione riservata oggi a queste grida di dolore che arrivano anche dalle piazze siciliane rischia di trascinare tutti in una situazione di allarme sociale che nessuna persona dotata di un minimo di senno oserebbe auspicare.