I componenti del FabLab Western Sicily di Marsala, un’associazione no profit che si occupa della formazione dei giovani nel campo delle nuove tecnologie, scrive una lettera indirizzata all’Amministrazione comunale.
“Scriviamo questa lettera per condividere la delusione e la stanchezza da parte del FabLab Western Sicily nei confronti dell’amministrazione comunale della Città di Marsala. Siamo stanchi di sentirci ripetere che i giovani vanno ascoltati, che siano al centro dei pensieri e dei progetti della Città e venire, invece, sistematicamente ignorati e presi in giro.
Perchè scriviamo questa lettera? Perché crediamo che come noi tante altre associazioni impegnate nel sociale si trovino in difficoltà rispetto alla disponibilità di uno spazio per svolgere le proprie attività in favore della cittadinanza. Chiediamo un bando aperto, trasparente, con criteri oggettivi per l’assegnazione di locali del Comune alle associazioni meritevoli. Locali bellissimi, palazzi storici, che rimangono chiusi da anni e non fruibili dai cittadini, dal Monumento ai Mille fino a Palazzo Fici.
Vorremmo che i tanti bellissimi edifici storici della nostra città venissero restituiti ai cittadini, vorremmo biblioteche, spazi per i giovani (e anche per i meno giovani), un co-working, uno spazio di incubazione per startup innovative create dai nostri giovani, immaginiamo musei della scienza… e il FabLab Western Sicily è sempre stato a disposizione per aiutare qualsiasi amministrazione nel raggiungimento di questi obiettivi.
Andiamo in ordine temporale e raccontiamo come siamo arrivati alla situazione attuale.
Chi Siamo
Il FabLab Western Sicily è un’associazione non profit nata a Marsala, ma attiva in tutta la Sicilia, e non solo, ormai dal 2016. In questi anni di attività, sostenuta dai propri volontari, ha contribuito a formare centinaia di giovani (1500+), a diffondere una cultura innovativa sulle potenzialità delle tecnologie e a promuovere un cambiamento di prospettiva all’interno delle scuole. L’iniziativa Teens4Kids è stata premiata dalla Commissione Europea con il Social Innovation Prize Award, è stata inserita nel registro delle attività della Repubblica Digitale del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha dato risalto alla città di Marsala anche in occasione del TedX di Como del 2018 e numerosi altri eventi nazionali e internazionali.
Durante il periodo pandemico da Covid-19, quando la carenza di dispositivi di protezione individuale era particolarmente significativo, il FabLab Western Sicily ha messo in campo il proprio spirito da maker e ha prodotto e distribuito oltre 2500 visiere a chi ne avesse bisogno, da chi lavorava nelle Poste a chi lavorava nelle ambulanze.
Una nuova amministrazione
Durante le elezioni comunali del 2020 il FabLabWS ha lanciato l’appello #DigitaLilybeo ai candidati sindaco, in cui l’allora candidato, oggi Sindaco, Massimo Grillo ha parlato di progettualità pluriennale e coinvolgimento dei giovani in seno alla giunta. Parole però a cui non sono mai seguiti i fatti e ci ha costretto a continui giri di chiamate, incontri e discussioni che distolgono le nostre attività di volontari dagli obiettivi originari della nostra associazione.
La miopia che emerge da questa situazione ben si associa, di fatto, all’incapacità di “sfruttare” la presenza di un team di volontari con competenze ed esperienze qualificate e internazionali dedito all’arricchimento del proprio territorio che in cambio chiedono solo la possibilità di avere le condizioni minime per esercitare queste attività.
La stortura più grave di questa relazione complicata con il Comune risiede nell’“inversione dell’onore della prova” (concedeteci questa licenza poetica) ovvero, far intendere che il sostegno da parte dell’amministrazione sia un “favore”, che si abbia ricevuto una particolare attenzione e non il contrario; quando non si apprezzi il valore che viene regalato e offerto all’intera cittadinanza. Questa considerazione chiaramente è valida sia per noi che per tutte le altre iniziative associative attive sul territorio, altrettanto valide, ma che dovendo subire la stessa situazione si trovano spesso a desistere per la frustrazione o per l’oggettiva impossibilità di esercitare.
Vivere traslocando di sede in sede….
Palazzo Grignani – Nel 2016 con delibera ci è stata assegnata temporaneamente la sede di Palazzo Grignani dall’amministrazione Di Girolamo.
Durante l’estate del 2017 ci è stato comunicato che fosse stata disposta l’apertura di un esercizio commerciale (un bar) all’interno dei locali a noi assegnati. Emozionati dall’idea di poter gustare un caffè in luogo così bello abbiamo accettato di buon grado l’alternativa proposta, ovvero una stanza all’interno del Complesso Monumentale San Pietro, dove siamo rimasti per 3 anni fino alle nuove elezioni. Dalle nuove elezioni però, oltre all’amaro in bocca residuo dal caffè mai preso a Palazzo Grignani (le stanze che ci erano state insegnate rimangono infatti ancora vuote dopo 5 anni), si è aggiunto lo sconforto causato dalle parole vuote, costanti scuse, ritardi, e un generale disinteresse della nuova amministrazione riguardo le nostre proposte di apertura di uno spazio creativo e innovativo per i giovani marsalesi e di un co-working per la nostra città.
Alla fine del 2020, chiedendo nuovamente il rinnovo degli spazi che sarebbero scaduti dopo qualche mese, ci è stato notificato che avremmo dovuto lasciare la nostra sede per motivi di inagibilità, mai del tutto chiariti. A febbraio 2021, ci è stata concessa una deroga di qualche mese per poter concludere le attività extra-curriculari offerte alle scuole. Alla chiusura della scuola, ci è stato chiesto di smantellare il nostro FabLab, dopo anni di investimento sulla piccola stanza che avevamo reso un mini spazio di innovazione. Al contempo, ci è stata fatta la promessa di ricevere in affidamento altri spazi per continuare le attività, soprattutto alla luce del fatto che già a Luglio avremmo ospitato 20 studenti per dei corsi intensivi di 3 settimane. Con tantissime difficoltà, ci viene affidata una stanza, già vuota da anni, presso il Palazzo Fici.
In quanto associazione no-profit che ha sempre voluto investire nella nostra città, ci siamo resi disponibili a lanciare uno spazio di co-working qualora avessimo avuto un affidamento di almeno 2 anni. Un orizzonte temporale che ci desse un minimo di certezze e ci proteggesse da altri traslochi forzati e potenziali danni ai delicati macchinari. Purtroppo però l’affidamento è stato di 12 mesi, ancora una volta con la promessa che durante questi 12 mesi avremmo lavorato su una soluzione a lungo termine.
Nei 12 mesi in cui abbiamo utilizzato le stanze ci siamo resi conto (e abbiamo diverse volte notificato al Comune) che spessissimo mancava la luce, ci siamo ritrovati senza acqua per oltre una settimana mentre ospitavamo i 20 ragazzi senza che nessuno rispondesse alle nostre richieste di supporto, e spesso ci siamo ritrovati escrementi di piccioni e perfino le loro carcasse sui nostri macchinari. Dopo tanti sforzi abbiamo individuato due stanzette alternative all’interno del Palazzo Fici, anch’esse ovviamente vuote da anni, per le quali abbiamo nuovamente richiesto (con richiesta formale al protocollo) l’affidamento da parte del Comune.
Una doccia fredda nella calda estate del 2022
Arriviamo a qualche mese fa. Dopo più di un anno di email, messaggi, chiamate, richieste, in cui sistematicamente ci veniva risposto che c’era qualche emergenza a cui far fronte e che poi sarebbe stato il momento di attenzionare il FabLab, ci siamo ritrovati a luglio 2022 senza una sede. Abbiamo inviato pec, chiamato, inviato messaggi, siamo perfino andati al Comune diverse volte sperando di ricevere udienza. Ogni volta ci veniva chiesto di formulare un nuovo documento, inviare una nuova pec con altre informazioni, giustificare per l’ennesima volta il motivo della nostra richiesta, o ci veniva chiesto semplicemente di aspettare.
Ieri l’attesa finisce con una chiamata del Comune che ci comunica, oltre al danno la beffa, che dovremmo pagare le utenze per poter avere le due stanzette al secondo piano e senza ascensore (o meglio con ascensore nuovo mai collaudato) presso il Palazzo Fici. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ci ha portati a scrivere questa lettera. Il Comune di Marsala è a conoscenza del fatto che siamo un’associazione di volontariato e che desideriamo offrire un servizio che in tantissime città d’Italia è offerto dal Comune che paga associazioni come la nostra per gestire spazi pubblici! Vorremmo aprire (o meglio tenere aperto) uno spazio creativo e innovativo per i giovani e renderlo accessibile gratuitamente ai giovani marsalesi, sarebbe l’UNICO spazio creativo e innovativo in città per i nostri giovani! Come si può chiedere di pagare per offrire un servizio alla nostra città e per rendere fruibili degli spazi che sono sostanzialmente abbandonati da anni?
La cosa peggiore per noi è stata il fatto che tutte le persone con cui parlassimo, dal Sindaco Massimo Grillo all’Assessore alle Politiche Giovanili Valentina Piraino, ci invitavano a portare pazienza, ci rassicuravano dicendo che era tutto a posto e che avremmo soltanto dovuto aspettare ancora un po’. Abbiamo impiegato tante, troppe energie negli ultimi due anni e avremmo preferito maggiore chiarezza e serietà finanche preferire un’indicazione sull’impossibilità di sostenerci, risposta che ci avrebbe permesso di impegnarci maggiormente su tutte le altre attività che stiamo seguendo in diverse altre città in cui siamo attivi, come Pantelleria, Agrigento, Castelvetrano, e diverse altre.
Ci auguriamo che questa nostra lettera possa infine far aprire gli occhi all’amministrazione comunale e ringraziamo tutti coloro i quali avranno voglia di sostenere e promuovere la nostra causa, ribadendo che la nostra richiesta è quella che venga indetto con somma urgenza un bando aperto, trasparente, con criteri oggettivi per l’assegnazione di locali del Comune. Non desideriamo favori, nè trattamenti di cortesia, ma solamente la possibilità di poter presentare una nostra progettualità in un contesto formale e chiaro, con un orizzonte temporale congruo che, se valutata positivamente, ci permetta di poter svolgere le nostre attività con serenità e non essere costretti a “emigrare” da quella che è stata la sede principale. Marsala sta già attraversando un percorso di decadimento culturale e professionale, aiutateci a non spegnere una delle candele rimaste accese.
Per sostenere la nostra causa, vi invitiamo a firmare la nostra petizione: https://chng.it/YhsqLJMFyv
Il Consiglio Direttivo del FabLab Western Sicily
Martina Ferracane
Enrico La Sala
Vincenzo Marino
Marina Valenti
Emanuele Domingo
Antonio Benfante