La Scuola non boccia gli incompetenti?

Sebastiano Bertini

Lo scavalco

La Scuola non boccia gli incompetenti?

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venerdì 09 Settembre 2022 - 09:10

Save the Children ha appena pubblicato un dettagliato report sulle condizioni “disuguaglianza” e “dispersione” nella Scuola italiana. L’ha intitolato, eloquentemente, evocando Proust: Alla ricerca del tempo perduto.

Le rilevazioni lasciano spazio più che altro – come già sapevamo – a amare constatazioni. Siamo il terzo peggior Paese d’Europa in termini di Early School Leavers: quasi il 13% dei nostri studenti si “disperde”, lascia la scuola senza aver completato un arco formativo. Alla fine della Secondaria di Primo Grado circa il 39% degli studenti non raggiunge i traguardi di lettura e comprensione del testo. Circa il 44% invece non raggiunge quelli di matematica. Pandemia pesantemente contribuente, cinque punti in più, per entrambi i campi, rispetto al 2018.

Tra le varie prospettive di analisi credo però vada portata un’attenzione particolare a quella che passa sotto l’etichetta di “dispersione implicita”. Formula poco chiara per parlare di qualcosa di semplicissimo: circa il 10% dei diplomati alla Scuola secondaria di Secondo grado non possiede le Competenze minime per affrontare il mondo del lavoro o l’Università.

Cioè al netto delle promozioni al 99,9% all’Esame di Maturità, in Italia un diploma su dieci non vale nulla.

In questo senso si spiegano meglio anche le polemiche “di settore” sull’alto numero di “100 e Lode” nel Sud della penisola. La Calabria, che annovera la quota maggiore – il 6% – dei bravissimi è anche, paradossalmente, sul podio con Campania e Sicilia per “povertà educativa”. Save the Children attesta che al termine della Scuola Superiore nelle tre regioni di cui sopra il 60% degli studenti non raggiunga il livello base in Italiano, il 70% in matematica.

Allora, inutile girare troppo al largo: dipende dal fatto che non bocciamo? La nostra Scuola, in ossequio a certo europeismo, ha abdicato alla “selezione”, lasciando gli studenti a galleggiare in una tiepida melassa di iniziative inclusivo/laboratorial//individualizzanti/preventive/valorizzanti/eccellenzionizzanti che non arrivano mai al dunque?

Ne ho già scritto: per Ricolfi e Mastracola la questione è indubitabilmente questa. La Scuola che gli autori fotografano è sostanzialmente un’ “irresponsabile” di sistema: non seleziona e non trattiene, facendo ricadere la responsabilità del giudizio sui gradi scolastici via via susseguenti e infine sul mondo del lavoro.

Insomma, più che Proust, viene in mente Manzoni, che manda in giro il buon Renzo Tramaglino «alla ventura e, per così dire, al tasto». Non c’è ironia però qui. Se la logica delle Competenze – concetto generatore di tutta l’attuale didattica – deraglia in una assolutizzazione del “processo” che accantona la responsabilità del “fallimento”, non rischiamo di indurre una “dispersione” organica del nostro capitale umano?

Sia chiaro, la conversione in “didattichese” della – sperata più che realizzata – ipermobilità lavorativa europea, impuntata su un’idea di uomo-galleggiante che con il suo “imparare a imparare” diviene operatore ultra adattabile alle correnti del mercato, impone la caduta ex abrupto dello studente nell’agone del mondo del lavoro. Chi è “competente”, si immerge nei flussi, chi non lo è finisce “disperso”.

In gioco ci sono “marginalità” e deterioramento di una parte del corpo sociale. L’Italia è il primo Paese in Europa per rilevanza dei NEET. Se sommiamo dispersione “implicita” e “esplicita” ci avviciniamo al 25%. Cioè un quarto della futura popolazione attiva è altissimo rischio di fragilità economico-sociale.

E si tornasse a bocciare? Certo, mai un sistema complesso è veramente alterabile da un unico fattore…

Sebastiano Bertini

Lo Scavalco è una scorciatoia, un passaggio corsaro, una via di fuga. È una rubrica che guarda dietro alle immagini e dietro alle parole, che cerca di far risuonare i pensieri che non sappiamo di pensare.

Sebastiano Bertini è docente e studioso. Nel suo percorso si è occupato di letteratura e filosofia e dai loro intrecci nella cultura contemporanea. È un impegnato ambientalista. Il suo più recente lavoro è Nel paese dei ciechi. Geografia filosofica dell’Occidente contemporaneo, Mimesis, Milano 2021. https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857580340

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