Il sindaco di Campobello, Giuseppe Castiglione, rivolge un plauso ai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani e a tutte le forze dell’Ordine e di Polizia impegnati nel blitz antimafia denominato “Hesperia”, che alle prime ore di stamattina, tra Campobello, Mazara, Marsala e Castelvetrano, ha portato all’arresto di 35 persone indagate per reati riconducibili alla mafia.
«Ancora una volta – afferma il sindaco Castiglione – il nostro paese viene colpito da una notizia che ferisce e mortifica la parte sana e laboriosa della comunità. L’operazione odierna, purtroppo, conferma infatti che vivere in un territorio complesso e difficile e che l’impegno per ripristinare la legalità deve continuare incessantemente ea tutti i livelli. La presenza dello Stato e delle Forze dell’Ordine nel nostro territorio non può, quindi, che rappresentare l’unica tutela per chi quotidianamente s’impegna a contrasta le mafie nella loro multiforme manifestazione, ma affinché un vero riscatto per Campobello sia realmente possibile è indispensabile una forte partecipazione di tutta la società civile».
Anche il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, commenta l’odierna operazione antimafia: “L’operazione antimafia Hesperia, portata a termine dai carabinieri, conferma la pericolosità di Cosa nostra nella nostra provincia ma, allo stesso tempo, ci rassicura sulla pronta capacità di reazione dello Stato. Dalle prime informazioni emerge il tentativo di riorganizzazione da parte dei clan, stoppato però prontamente dai magistrati e dai carabinieri. A loro va il nostro ringraziamento, mentre alla politica spetta il compito di tenere alta la guardia e alzare muri imponenti contro i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata“.
“La sicurezza di un territorio è un bene primario, la cui tutela è un delicato compito che coinvolge tutti i soggetti istituzionali – commenta il sindaco di Marsala, Massimo Grillo –. Le Forze dell’Ordine e la Magistratura – cui va il mio plauso personale e quello della Comunità amministrata – confermano oggi il loro ruolo primario nel contrasto al crimine organizzato, e alla mafia in particolare, che continua ad avvelenare la civile convivenza”.
Di seguito, invece, la dichiarazione di Gino Gandolfo, coordinatore regionale della campagna “Mettiamoci in gioco: “La Maxi operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani, contro l’area grigia dei presunti favoreggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro, denominata Hesperia, ha portato all’emissione di provvedimenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di 70 indagati, 35 dei quali sono stati arrestati. Tra le accuse formulate dalla magistratura emerge anche in questo caso quella di gioco d’azzardo. Le attività malavitose attorno al gioco d’azzardo ormai sono diventate prassi nel nostro territorio e le continue indagini da parte delle forze dell’ordine e le relative inchieste dimostrano ciò che la Campagna “Mettiamoci in gioco” denuncia da anni. La Mafia “investe” fior di capitali nel settore dell’azzardo. Soldi facili. Riciclaggio e controllo del mercato delle slot, molte delle quali non collegate con il sistema che ne prevede il gettito e di conseguenza il pagamento delle imposte! L’azzardo ormai è una cuccagna per le lobby che lo gestiscono e per le mafie che sfruttano sia il mercato nero dell’azzardo che il canale legale mediante prestanomi. Lo diciamo da sempre. Non va proibito, ma regolamentato. Ridimensionato. Perché alla fine ci rimettono sempre le persone fragili”.