Ci sono tre cose a cui un milanese non rinuncia: il derby, gli aperitivi e le vacanze. La prima non rivela nulla di nuovo rispetto a quanto è già stato reso noto dal patrimonio genetico italiano. Nel DNA del Bel Paese, il calcio, da nord a sud, infiamma gli animi e le arterie di tutti gli appassionati e anche dei meno.
Con gli happy hour, già s’inizia a profilare l’identikit del milanese, spesso imbruttito, che, dopo aver corso l’intera giornata, aspetta l’ora “X” per allentare la cravatta e distendersi davanti ad un drink. Alle 18, in tutta Milano, scattano così gli aperitivi che, sono diventati tendenza per il resto d’Italia insieme ai vari drink, tra tutti, lo spritz.
Ma la cosa alla quale nessun milanese rinuncerà mai (economia permettendo) sono le vacanze. Sognate nelle lunghe giornate invernali, a passi svelti verso il prossimo appuntamento, le vacanze hanno sempre un posto fisso nella mente stressata ma, libera di immaginare spiagge calde. Mordi e fuggi per staccare la spina o per godersi le canoniche due settimane lontano da tutto e tutti soprattutto dopo questi due anni da dimenticare. E così le mani scorrono sugli smartphone collegatissimi a tutte le compagnie aeree che propongono voli a tariffe scontate da prendere “al volo”.
E se prima Milano era proiettata sulla Sardegna, adesso, invece, sceglie la Sicilia «Ricca di storia, arte, luoghi e mare stupendi – ci dice Giorgio, milanese da generazioni, impiegato di Banca e maestro di yoga nel “tempo libero” – E’ una terra che ci ricorda la Magna Grecia, un patrimonio infinito di cultura dove c’è sempre, tutte le volte, qualcosa di nuovo da scoprire e per farlo, bastano semplicemente i nostri occhi».
«La Sicilia è una terra stupenda dove si raggiunge la pace dei 5 sensi. – le fa eco Alessandra designer milanese – E’ una delle regioni più belle d’Italia che offre meraviglia dagli occhi al gusto e non solo a tavola. Il gusto allo “stare”. Insegna a godersi ogni cosa».
E con questi presupposti, s’inizia a mandare un messaggio alla compagna piuttosto che al collega di turno: andiamo questo week end? Le mete preferite restano le spiagge e Favignana è in testa.
Durante l’ultimo anno di lock down, mentre erano vietati gli spostamenti se non per necessità, in Stazione Centrale continuava ad andare, in loop, la campagna di promozione turistica della Regione Sicilia. La notte di Natale 2020 la scena era la seguente: piazza Duca D’aosta (per chi non conoscesse Milano, è la piazza che accoglie l’ingresso principale della Stazione), deserta ma capeggiata da un enorme cartellone “Welcome Sicily” che alternava le spiagge e i siti archeologici di una Sicilia immensa.
Questo, in periodo di pandemia, ha contribuito a voler andare proprio lì, in quei posti così vicini ma in quel momento impossibili da raggiungere. Il boom è stato registrato la scorsa stagione con una presenza turistica che ha reso felici albergatori e ristoratori.
La Sicilia Occidentale è stata fortemente sponsorizzata anche da prodotti culturali come Makari, che ha portato in tv non solo le spiagge della costa legata a San Vito Lo Capo ma anche città come Trapani, Erice, Scopello, ecc
Il risultato è che adesso si guarda alla Sicilia per trovare natura e relax. Mare incontaminato e buon cibo. Cultura e cultura dell’accoglienza che viene riconosciuta al popolo siciliano. Chi sceglie le isole Egadi, arriva a Trapani e prende i traghetti per fermarsi su una Farfalla in mezzo ad un mare magnifico con gli yatch sospesi sull’acqua trasparente sul quale ha già sognato abbastanza. Un sogno che diventa realtà: 33 km di costa da scoprire in lungo e in largo, Favignana viene scelta perché accontenta gli amanti del mare “in orizzontale” (quelli cioè che l’unica fatica che vogliono fare è di stare distesi a prendersi il sole) e gli amanti “in verticale”, cioè chi, invece, il mare vuole goderselo facendo sport: come lo snorkeling.
Tutti i tipi di amanti, comunque non rinunciano all’abbronzatura e, il sole di Favignana, è pazzesco ovunque: Cala Rossa (difficile da raggiungere a piedi, meglio in barca o gommone), tra le più belle spiagge d’Italia, è scavata all’interno di cave di tufo e presenta un mare dalle mille sfumature turchesi.
Cala Azzurra, è perfetta per i bambini perché presenta una finissima sabbia bianca e l’acqua, che dà dei particolari riflessi rosa, può essere facilmente raggiungibile dal centro abitato. Anche Lido Burrone, vicino al paese, si adatta alle esigenze di mamme e famiglie.
Cala Rotonda è invece per gli amanti di muta e bombole: sormontata da un arco roccioso (Arco di Ulisse) modellato dal vento e dal sale, ci si arriva via terra o via mare. Qui, i paesaggi proposti sopra e sotto l’acqua lasciano, è proprio il caso di dire, senza fiato (o a prova di bombola!)
Per gli amanti dei tuffi, non molto distante c’è il Bue Marino (il nome indica che una volta, anche le foche, prima dei milanesi, hanno apprezzato Favignana) consigliato quando il vento soffia da ponente per non stare più nella pelle nel voler sentire, questa volta, le farfalle ovunque.
Lasciandosi guidare dal faro, invece, si arriva, solo a piedi, a Cala Grande, anche se molti, Favignana, preferiscono girarsela in bici. Il turismo sulle due ruote è cresciuto tantissimo anche se Favignana lo ha anticipato da sempre proponendo, già da oltre 30 anni, ai turisti arrivati sull’isola, biciclette a noleggio e “chicche” preziose: «Avevamo girato tutto il giorno Favignana in bici. – ci racconta Alessandra, educatrice milanese – Abbiamo trovato un baracchino di limonate. Ho chiesto di affettare un limone e l’ho cosparso con lo zucchero. Il ragazzo mi ha detto: ” non si mangia così, prova col sale!” Ne ha affettato un altro e, messo il sale: si è aperto un mondo! Da allora lo mangio sempre così».
Favignana è cultura che racconta memorie di tradizioni come quelle della pesca del tonno. Racconta di culture musicali, come le canzoni popolari cantate dai rais e dai pescatori sulle barche. È arte come la pittura e la scultura che ravviva le strade del paese con mostre e appuntamenti. Ma Favignana è anche vita per i milanesi che la cercano di giorno ma anche di notte. Dopo una giornata di mare, però, il milanese, e non solo lui, vuole mangiare bene.
«Sintetizzando, – dice Alessandro, Sales Manager milanese -, quello che ti resta di una vacanza sono il ricordo del paesaggio, della gente conosciuta e del cibo che hai mangiato» e si apprezza il fatto che in Sicilia, e soprattutto nella Sicilia occidentale, oltre ad aver mangiato egregiamente e in maniera genuina in cassa con il conto si trova quell’onestà sconosciuta altrove. E’ forse questo uno dei punti di forza da annoverare tra gli altri noti. «La Sicilia è stupenda e ci sono dei prezzi onesti. Un particolare che ci permette di tornare anche quest’anno» ci saluta Cinzia, milanese e mamma di 3 figli.
– Da Milano, Marina Angelo