Valentina Piraino assessore politiche sociali di Marsala: “Il mio impegno a favore dei ceti più deboli”

Gaspare De Blasi

Valentina Piraino assessore politiche sociali di Marsala: “Il mio impegno a favore dei ceti più deboli”

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venerdì 15 Aprile 2022 - 07:04

Valentina Piraino, avvocato madre di due bambini e titolare di uno studio professionale a Roma è da alcune settimane assessore della giunta di Marsala.

Come è nata la proposta che si è poi concretizzata, della sua nomina nell’esecutivo guidato da Massimo Grillo?

“Anche io sono rimasta sorpresa. Pur lavorando a Roma da sempre seguo la politica della mia città. Sono componente del direttivo del movimento Liberi e sono stata tra i fondatori dello stesso. Ho un rapporto di stima e di condivisione politica con Massimo Grillo. Credo che la sommatoria di tutti questi fattori abbia portato alla mia nomina in giunta”.

Tra le sue deleghe ci sono i servizi sociali, da sempre un punto essenziale della politica amministrativa. Che situazione ha trovato e cosa si ripromette di fare nel breve periodo?

“Debbo dire che ho trovato una situazione che grazie ai funzionari e dirigenti è abbastanza operativa. Purtroppo a fronte di una situazione economica non certamente tra le peggiori, la condizione è certamente esigua sul fronte del personale impegnato del settore. Comunque stiamo procedendo con alcune iniziative che si realizzeranno a breve”.

Ci dica…

“Nella nostra città un disabile non può fare il bagno al mare perché non abbiamo le pedane che arrivano fino in acqua. Ho convocato la garante per la disabilità che mi ha fatto un elenco lunghissimo di cose che non vanno e ho chiesto in giunta dei segnali forti in favore della disabilità. Sono impegnata a spendere tutte le energie possibili affinché partano dei corsi per le famiglie che hanno un componente autistico. E’ di questi soggetti fragili, di cui si parla poco, che intendo occuparmi. Ci sono poi le nuove esigenze di tipo economico che sono rappresentate dalle famiglie mono reddito che all’improvviso con il covid e si sono ritrovate a non potere arrivare alla fine del mese. Sto facendo in modo di allargare la fascia di chi ha diritto ai cosiddetti buoni spesa estendendo la fascia Isee”.

Lei nei giorni scorsi si è recata nel popoloso quartiere di via Istria. Cosa visto?

“Sono andata a vedere cosa si può fare per aiutare concretamente quelle zone. Nelle prossime settimane andrò anche in altri quartieri. Occuparsi di sociale significa anche fare crescere i ragazzi facendo rete con le scuole. Dobbiamo, e su questo ho il massimo sostegno del sindaco, avviare un progetto di legalità per così dire, preventiva. Occorre capire del perché della dispersione scolastica e cominciare a combatterla in modo preventivo”.

Lei ha anche la delega alle pari opportunità.

“Noi donne commettiamo l’errore di entrare in competizione con gli uomini. Possiamo fare le iniziative migliori di questo mondo, ma bisogna capire che la diversità, a prescindere se uomo o donna, è una ricchezza se utilizzata bene. E’ stato approvato il regolamento per le pari opportunità, dove abbiamo voluto che partecipassero tante giovani donne e nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per l’individuazione delle componenti. Speriamo che non sia una cosa formale, ma sia ricca di contenuti. Per questo ho già incontrato le associazioni femminili che operano nel territorio. La strategia va fatta con loro, con le donne che vivono il territorio che conoscono bene determinate le esigenze da affrontare”.

Nei giorni scorsi è scoppiata la grana della ormai quasi certa chiusura del convitto per audiofonolesi, per decenni presidio di sostegno per soggetti con particolari disabilità.

“Mi sono resa conto intanto della situazione. Il convitto è finanziato con fondi regionali, ma l’ufficio scolastico siciliano ha deciso di sopprimerlo perché non raggiunge la quota di iscritti prevista. Come se essere disabili deve avvenire in compagnia: più siamo meglio è. Non è così. Il comune sta facendo il possibile. Ho chiesto un incontro con il responsabile regionale dell’ufficio scolastico. Debbo ringraziare e sottolineare l’impegno dei lavoratori che pur essendo dipendenti pubblici e non rischiando il posto, si sono mobilitati affinché il convitto non chiuda. I veri destinatari in negativo sono le famiglie dei soggetti che usufruiscono di questo servizio. Io credo che i vertici regionali della scuola siciliana si debbono rendere conto di cosa accadrebbe in caso di chiusura. Io comunque sono in prima linea per quanto riguarda l’impegno che è anche del sindaco e di tutta la giunta, affinché si scongiuri questa ipotesi estrema”.

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