Rischia di chiudere i battenti una delle istituzioni formative storiche della città di Marsala, il Convitto Audiofonolesi di via Grotta del Toro. Nei giorni scorsi, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Tiziana Catenazzo ha comunicato alla dirigente dell’istituto, Mariella Parrinello, che non saranno attribuite risorse di organico al Convitto Audiofonolesi di Marsala a partire dal 1° settembre 2022. Una decisione che, a sua volta, prende atto delle precedenti comunicazioni giunte, in tal senso, all’Usp da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale. Alla luce di ciò, vengono meno le ragioni che avevano consentito il mantenimento dell’attribuzione dell’organico da parte dell’Usr, di conseguenza non verranno assegnati posti di educatori e personale Ata all’istituto, a partire dall’anno scolastico 2022/2023. Di conseguenza, è stata sollecitata la dirigente Parrinello a informare il personale perdente posto affinchè produca domanda di mobilità presso altre sedi lavorative. Fino allo scorso anno erano 10 i lavoratori in servizio al Convitto, ridotti quest’anno a 5. La chiusura dell’istituto ha, naturalmente, un aspetto occupazionale, cui si aggiunge – soprattutto – un problema di carattere sociale ed educativo. Il Convitto ha alle spalle una lunga e nobile storia di assistenza ed educazione nei confronti di giovanissimi soggetti audiofonolesi, rappresentando un’istituzione per certi versi unica in Sicilia. In passato il numero di iscritti (e di operatori) era molto più elevato: tante famiglie, provenienti da varie province dell’isola, non potendo disporre delle risorse economiche per rivolgersi a professionisti privati, specializzati in logopedia o psicomotricità, hanno potuto usufruire dei servizi garantiti dall’istituzione con sede a Marsala, diventato un vero e proprio punto di riferimento nel settore. “Abbiamo accolto bambini sordi, che adesso sono laureati”, afferma uno degli operatori della struttura, rivendicando l’importanza di un percorso educativo pubblico, capace di interpretare nella maniera più nobile e autentica lo spirito con cui i legislatori più illuminati del passato si sono dedicati al superamento delle diseguaglianze socio-economiche, assicurando istruzione e opportunità alle fasce più disagiate della popolazione. Negli ultimi anni, il Convitto ha visto una progressiva riduzione di fondi e di iscritti, fino a raggiungere il punto più basso lo scorso anno, in coincidenza con l’inizio della pandemia da Covid-19. Tuttavia, dopo un lungo commissariamento, dieci mesi fa è stato nominato il nuovo Consiglio d’amministrazione dell’Istituto, che aveva fatto sperare in un rilancio della struttura. Al contempo, su iniziativa dell’onorevole Eleonora Lo Curto, la Regione Siciliana ha inserito nell’ultima finanziaria un emendamento per un contributo di 70 mila euro a sostegno dell’istituto, con particolare riguardo ai servizi di convitto e semiconvitto e dell’attività educativa per i bambini e i ragazzi con compromissioni uditive e cognitive. Inoltre, si è invertita anche la tendenza sulle iscrizioni: 33 lo scorso anno (per la prima volta, al di sotto della soglia minima di 40) e 44 quest’anno. Chiaramente, la prospettiva di un istituto senza organico per il 2022/2023 sembra sancire la chiusura di quest’importante realtà e lo stop ai servizi in essa erogati a beneficio di un’utenza che, dal 1° settembre, sarà costretta a guardarsi altrove.
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