La comunità trapanese ha ricordato oggi Giangiacomo Ciaccio Montalto, il magistrato ucciso dalla mafia il 25 gennaio del 1983. In servizio presso la Procura della Repubblica di Trapani, in prima linea nella lotta alla mafia ed al malaffare, Ciaccio Montalto pagò con la vita il suo impegno, volto a far luce sulle collusioni tra criminalità e pubblica amministrazione, che hanno spesso condizionato la vita politica, sociale ed economica del territorio.
“Qualche anno fa, insieme alla figlia del giudice Montalto – ha dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida – abbiamo dedicato a Giangiacomo una statua alla Villa Margherita a simboleggiare due delle sue più grandi passioni: la musica ed il mare. In questo anniversario, mi piace ricordare come finalmente stia prendendo vita tra l’amministrazione comunale ericina guidata dal sindaco Toscano in collaborazione con il Comune di Trapani, un progetto all’interno di un bene confiscato al mafioso Pace: una biblioteca multimediale ed una radio social per consentire la trasmissione e la conoscenza delle vicende giudiziarie e di mafia che riguardano questa terra, progetto affidato ai giovani dell’associazione Trapani per il Futuro. Fare memoria e conoscenza è imprescindibile per tramandare alle generazioni più giovani quanto avvenuto negli anni scorsi, ricordando chi ha pagato con il sangue e con la vita l’azione di contrasto al malaffare mafioso e non. Auspico dunque ampia collaborazione, nel rispetto dei ruoli istituzionali, con la Prefettura, Questura, Forze dell’Ordine e Tribunale al fine di raggiungere all’attuazione concreta anche di questi progetti per ricordare la figura di Montalto e di tutti quegli eroi che hanno lottato per la libertà”.
Anche a Valderice, il sindaco Francesco Stabile ha ricordato il magistrato ucciso dalla mafia: «Oggi, a distanza di 39 anni da quel terribile omicidio, avvenuto in una delle nostre vie cittadine, – sentiamo il dovere di tenere vivo il ricordo di un uomo di grande integrità morale, che non si è piegato alle minacce del malaffare, e per questo, ha pagato con la propria vita l’impegno morale ed istituzionale, di liberare la nostra terra dalla rete della mafia. Ai giovani, che sono il presente della nostra società, voglio ribadire di non piegarsi mai alle minacce o ai tentativi di corruzione. Agiamo in maniera sinergica ma sempre rispettosi della legge e solo così restituiremo a questi Uomini il ricordo migliore».
Anche la sindaca di Erice, Daniela Toscano Pecorella, ha ricordato il magistrato ucciso da Cosa Nostra 39 ann fa: “Noi rappresentanti delle Istituzioni abbiamo il dovere di ricordare esempi come il suo, non certamente in maniera retorica ma educativa, coltivando il ricordo anno per anno. Non dimenticare esempi luminosi come quello di Ciaccio Montalto e di altri uomini che hanno pagato a caro prezzo il loro impegno nella lotta alla mafia, ci consente di rafforzare la costruzione di una autoconsapevolezza del rifiuto della criminalità organizzata, e la partecipazione attiva ed il coinvolgimento personale nella memoria. Soprattutto, fa crescere in noi il senso della giustizia, proprio quello che ha sempre mosso ogni azione di Giangiacomo Ciaccio Montalto il cui esempio sarà per sempre custodito nelle nostre menti e nei nostri cuori“.