Trapani-Tunisi la rotta del contrabbando di sigarette, fermate 13 persone

redazione

Trapani-Tunisi la rotta del contrabbando di sigarette, fermate 13 persone

Condividi su:

martedì 30 Novembre 2021 - 08:34

Tonnellate di sigarette arrivavano dalla Tunisia su grosse imbarcazioni: al confine delle acque territoriali italiane, la merce veniva trasbordata su potenti motoscafi e consegnata lungo le coste trapanesi.

Le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno svelato il grande affare. E questa mattina i procuratori europei delegati Geri Ferrara e Amelia Luise hanno disposto un provvedimento di fermo per 13 persone: sei tunisini e sette italiani. Si tratta dei primi arresti in Italia della nuova procura europea. Viene contestato il reato di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al contrabbando.

I finanzieri del Gico, il gruppo d’indagine sul crimine organizzato, hanno individuato due organizzazioni di contrabbandieri: una si occupava del trasferimento delle sigarette dalla Tunisia in Sicilia, l’altra curava la distribuzione verso il capoluogo. Sei degli arrestati (quattro italiani e due tunisini) percepivano il reddito di cittadinanza.

Dice il generale Antonio Quintavalle Cecere, il comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo: “La procura europea è stata costituita con lo scopo di perseguire i reati che minacciano gli interessi dell’Unione europea, tra questi rientra il contrabbando di sigarette, che lede sia gli interessi nazionali (con riferimento alle accise) che quelli comunitari (per quanto concerne l’Iva)”.

Le aree maggiormente interessate agli sbarchi sono state quelle del Trapanese, principalmente Mazara del Vallo, Marsala e Campobello di Mazara, ma alcuni trasbordi sono stati registrati anche nel Siracusano. Una volta approdate sulla costa, le sigarette venivano poi stoccate in magazzini nel territorio di Mazara, in attesa dello smercio, in direzione Palermo.

“Se immesse sul mercato, le sigarette di contrabbando avrebbero fruttato introiti illeciti per 3,5 milioni di euro – spiega il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – generando un danno per le casse dell’Unione europea e dell’erario nazionale per oltre sei milioni di euro”.

Nelle intercettazioni, le sigarette erano i “limoni”: “Appena hai i limoni a terra, noi veniamo e ce ne andiamo”, dicevano i contrabbandieri.

Sono stati fermati i palermitani Antonino Lo Nardò, 46 anni, Giulio Di Maio, di 35, e Fabio Bruno, di 29, mentre sono indagati a piede libero G. B., 21 anni, C. S., di 28, e A. C., di 37. Gli altri fermati sono Walid Mirghli, Samir Kacem, Said Hamza, tutti tunisini residenti a Mazara del Vallo, Mehdi Ammari, Francesco e Bartolomeo Bertuglia, nonché Giuseppe Giacomo Licata, tutti di Campobello di Mazara, Vito Agnello di Castelvetrano, ma residente a Campobello di Mazara, Ahmed Zaabi, residente in Tunisia, Mohamed Hassen Hamza, tunisino residente a Martinsicuro (Te). Risulta infine indagato un altro tunisino residente a Mazara del Vallo, M. B.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta