“Cattivi ricordi legati al tempo trascorso, ma nessuna intenzione di depistare le indagini”. Con queste parole, l’avvocato Stefano Pellegrino sintetizza l’esito dell’interrogatorio di garanzia cui è stata sottoposta Maria Angioni, ex pm della Procura di Marsala.
Come anticipato ieri, i magistrati lilybetani hanno contestato alla collega alcune dichiarazioni, rese nelle scorse settimane al pubblico ministero, a proposito della scomparsa della piccola Denise Pipitone. La Angioni, nel 2004 in servizio a Marsala, si occupò inizialmente delle indagini e in questi mesi è più volte tornata sull’argomento, anche davanti ai microfoni delle tv nazionali, denunciando elementi che avrebbero ostacolato la sua azione.
Dopo aver recentemente ascoltato a sommarie informazioni la giudice (attualmente in servizio a Sassari), i magistrati della Procura di Marsala hanno constatato qualche imprecisione nelle sue ricostruzioni. Di conseguenza, la Angioni è stata iscritta sul registro degli indagati per false dichiarazioni al pm.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, tenutosi in presenza del sostituto procuratore Roberto Piscitello e del procuratore capo Vincenzo Pantaleo, la Angioni ha sottolineato che da parte sua non c’era alcuna intenzione di depistare le nuove indagini avviate dalla Procura di Marsala, ma piuttosto di contribuire all’accertamento della verità su una vicenda dolorosa, che si trascina da 17 anni senza approdare a nessuna soluzione. L’avvocato Pellegrino, a sua volta, ha chiesto il fascicolo integro dell’attività investigativa a suo tempo condotta in modo che la sua assistita possa verificare in maniera più precisa i suoi ricordi e ancorarli agli atti processuali.
Tuttavia, Maria Angioni – attraverso i social – ha affermato di aver presentato due esposti al Csm nei confronti dei colleghi di Marsala, senza però rivelarne i contenuti.