Con l’edizione di aprile di Litterateur Redefining World (qui il link), Shajil Anthru (fondatore di Zeroism, Fishbone Poetry e Reflectoem, e autore del racconto più breve del mondo) si sta rivelando un uomo e uno scrittore teso a trascendere i confini del mondo. Un impegno etico-politico e culturale critico che cerca l’unità umana mediante lo s-fondamento dei confini di ogni sorta (una via inarrestabile contro le logiche delle esclusioni). Il numero di LITTERATEUR RW/aprile 2021 (in copertina un quadro del pittore Giacomo Cuttone, “Dal balcone/Notturno”, acrilico su tela 80×90 del 2008), sempre ricco e generoso di identità artistiche diverse, offre spazio ancora una volta a uno scrittore e saggista siciliano di valore, il conterraneo Salvatore Vecchio (padre e direttore della storica rivista “Spiragli”, oggi in formato elettronico e in rete).
Lo s-fondamento dei confini (limiti e remore), secondo il poeta indiano (ma anche editore, accademico e tecnocrate) non può essere praticato che a precise condizioni: arginare e reagire positiviamente alle crisi contemporanee. Quelle crisi, come quelle generate dal post-modernismo del XX secolo circa le identità degli individui e dei popoli del pianeta terra messo a soqquadro. Non di minore spessore (degenerativo) la crisi sopaggiunta dell’attuale pandemia eco-biologica planetaria. In questo suo impegno, l’indiano Shajil Anthru mostra di essere un attivo e coraggioso protagonista proponendosi come un intellettuale del “Meta-modernismo”. Una concezione e una visione della vita e del mondo che mira all’universalità contro il frammentismo e la disarticolazione individualistica degli individui e delle comunità della geo-sfera terrestre. Vero è infatti, per esempio, che lo smash pandemico “Covid-19” ha infranto le frontiere di ogni genere e tipologia, così come ha messo ciascuno e tutti nella situazione di ripensare e rivalutato l’unicità e l’unitarietà dell’animale umano (l’umanità terestre). E se così è, come è, è ora, allora, che ogni sorta di differenza non sia più vista, vissuta e praticata (da nessuno) come discriminazione ed esclusione. Del resto nessun popolo, comunità o cultura … può vantare omogeneità. Non c’è identità che non viva di ibridazioni e permanenti mutazioni. Neanche il “Modernismo”, pur tra le sue incoerenze e metafisiche presupposizioni speculative, ha mai ignorato che nel geosfera ogni punto è insieme centro e confine; che il suo asse centrale, come quello delle ruote di un carro, gira perché c’è un vuoto (il mozzo).
Finora “LitterateurWR” ha pubblicato 218 poeti, scrittori di racconti, artisti di tutto il mondo. La lingua per “LitterateurWR” non è una barriera. Scrittori di diversa provenieza vi trovano spazio. La lingua è un mezzo di “traduzione” e mediazione comunicativa. L’unicità di questa rivista nasce dalla collaborazione di Shajil Anthru (India)
con intellettuali e artisti di tutto il mondo; in questo numero di aprile, in particolare, con Jack Foley (California), Małgorzata Borzeszkowska (Polonia). Giacomo Cuttone e Salvatore Vecchio (Sicilia/Italia). La rivista (di 100 pagine) presenta scrittori dall’area di New York, Kenya, India, Montenegro, Croazia, Germania, Kazakistan, Australia e Uzbekistan … (il mondo). E il mondo, anche in questo numero della rivista, può godere della vista di un quadro dell’amico e pittore Giacomo Cuttone. Il pittore che Shajil Anthru definisce come «il talentuoso artista che (c.s.) non ha altri sostituti che lui».
Antonino Contiliano