Draghi su Decreto Sostegno: via i codici Ateco, ristori più rapidi. Il premier si vaccinerà con AstraZeneca

redazione

Draghi su Decreto Sostegno: via i codici Ateco, ristori più rapidi. Il premier si vaccinerà con AstraZeneca

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venerdì 19 Marzo 2021 - 20:35

Il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa di pochi minuti fa, ha presentato il decreto legge Sostegno già approvato.

Presenti all’incontro con i giornalisti anche i ministri dell’Economia e del Lavoro, Daniele Franco e Andrea Orlando. Si tratta della prima conferenza stampa di Draghi da quando il premier si è insediato a Palazzo Chigi.

Draghi definisce il decreto come “… una risposta alla povertà, alle imprese e ai lavoratori, per dare più soldi a tutti più velocemente possibile”. In pratica via i Codici Ateco per una nuova procedura più rapida: l’Ufficio delle Entrate mette a disposizione una piattaforma per i pagamenti a fine mese, i pagamenti inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda, quindi 11 miliardi entreranno nell’economia entro il prossimo mese.

Per quanto riguarda le imprese c’è una parte destinata al ristoro o indennizzo per chi opera in montagna o nel settore turistico, c’è un provvedimento serio per i lavoratori autonomi, inclusi coloro che sono impiegati nel settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, cui è stato aggiunto un miliardo e mezzo.

Parla anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco: “Il decreto si muove su 5 linee di intervento: innanzitutto per le imprese, con un contributo a fondo perduto per le partite Iva (3 milioni di soggetti in media un bonus di 3.700 euro). Il secondo pilastro a sostegno del lavoro, per cui sono stanziati otto miliardi. Terzo miliardo salute e sicurezza (5 miliardi, di cui 2,8 per l’acquisto di vaccini e farmaci e un fondo per la produzione di vaccini in Italia). Poi per gli enti decentrati (comuni, province regioni) per sostenere le perdite di gettito avuto. Infine interventi per turismo, agricoltura e altri settori che hanno vissuto una forte crisi”.

Il ministro Orlando invece parla di rifinanziamo gli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione (ma solo in alcuni settori) e interventi su Ilva e trasporto aereo: “E’ prevista un’indennità di 2400 euro per i lavoratori del turismo, per i lavoratori dello spettacolo e atipici. I disoccupati potranno accedere a Naspi e Diss-coll anche senza le 30 giornate nei mesi precedenti. Viene rifinanziato il reddito di cittadinanza per 1 miliardo. Tre mensilità in più per il Reddito di Emergenza”.

Per quanto concerne il bilancio, Draghi rispondendo a una domanda dei giornalisti presenti, ha affermato: “Per il momento non abbiamo ancora deciso quale sarà la cifra del nuovo scostamento di bilancio. Lo decideremo nei prossimi giorni, anche in base all’andamento della pandemia”.

Sulla campagna vaccinale e il caso Astrazeneca, il premier ha risposto che non si è trattato di un errore e ha escluso con una certa fermezza il fatto che ci fossero “interessi tedeschi” dietro questo stop. Ha annunciato che farà il vaccino AstraZeneca, così come diversi media lo avevano sollecitato a fare: “C’è stato un calo di vaccinazioni ma solo per un giorno e poi sono state quasi compensate”.

Sul fronte Covid e Scuola, Draghi sostiene: “La scuola sarà la prima a riaprire, riprendendo la frequenza scolastica almeno fino alla prima media”.

L’azzeramento delle cartelle permette la lotta all’evasione. Se esistono milioni e milioni di cartelle arretrate vuol dire che lo Stato non ha funzionato. Si parla di un condono di multe di oltre 10 anni fa. “Questo azzeramento delle cartelle – afferma l’ex Governatore della Banca d’Italia – da un lato permette di perseguire la lotta all’evasione con più efficienza. Ma è ovvio che in questo caso lo stato non ha funzionato, accumulando milioni e milioni di cartelle. Per questo ci vuole una riforma delle modalità di riscossione delle cartelle”.

Sull’indebitamento dell’Italia, argomento che Draghi ben conosce, il punto è l’aiuto a imprese e lavoratori per uscire da crisi e pandemia: “Non è un anno in cui si chiedono soldi ma si danno. Non è questo il momento di guardare al debito, di pensare al patto di stabilità. Tutti i paesi europei hanno aumentato il debito”.



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