Primo Dpcm del nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Come preannunciato, dunque, le misure adottate dal nuovo esecutivo per limitare la diffusione del contagio da Covid-19 comprenderanno anche le feste pasquali, così come il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo, fatte salve le situazioni di mobilità connesse a salute o lavoro. Un impianto generale, quello del Dpcm, all’insegna della cautela, in ragione della crescente diffusione delle varianti al virus. Preoccupa, in particolare, quella inglese, che come sottolineato dal direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro ha raggiunto una diffusione del 54% sul territorio nazionale.
Come annunciato nell’odierna conferenza stampa dal Ministro della Salute Roberto Speranza, in continuità con il governo Conte, anche il nuovo esecutivo mantiene il criterio dell’Italia a colori in base all’andamento dei contagi nelle regioni, introducendo – tuttavia – qualche elemento di novità.
Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (indossare la mascherina e mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).
Un’ulteriore novità riguarda l’istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero della Salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, allo scopo di monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.
Dal 6 marzo, si prevede inoltre la sospensione delle attivitò in presenza presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari, con l’eccezione delle attività riservate agli alunni disabili o con bisogni educativi speciali, che potranno essere effettuate in presenza. Nelle zone arancioni e gialle i Presidenti delle regioni potranno disporre lo stop alle elezioni qualora si verifichino una serie di circostanze: nelle aree in cui abbiano adottato misure più restrittive per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di un eccezionale peggioramento del quadro epidemiologico.
Per quanto riguarda la riapertura di teatri e sale cinematografiche viene confermata nelle zone gialle a partire dal 27 marzo, nel rispetto di una serie di cautele, dai posti preassegnati, al distanziamento, fino alle limitazioni relative alla capienza (non si potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala). Nelle zone gialle si potrà andare al museo anche sabato e nei festivi (sempre a partire dal 27 marzo). Resteranno chiuse le palestre e le piscine, così come viene confermato lo stop agli impianti sciistici.
Sul fronte delle attività commerciali è stato eliminato in tutte le zone il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.