Da giorni è uno degli argomenti più dibattuti a Marsala. Il prospetto del nuovo palazzo di via Garaffa, a fianco alla Chiesa del Purgatorio ha suscitato reazioni per lo più negative nella comunità marsalese. Progettata nel rispetto dei principi dell’architettura moderna, la nuova costruzione è stata realizzata in seguito alla demolizione di un vecchio immobile. La normativa prevede che in questi casi occorra rispettare la forma e la volumetria dell’edificio preesistente. Per quanto riguarda stile e colore, la decisione spetta ai tecnici comunali che, a loro volta, possono interpellare la Soprintendenza ai Beni Culturali.
A Marsala, purtroppo, non è un vigore un Piano del Colore, che potrebbe essere un prezioso punto di riferimento in casi del genere. Si tratta, infatti, di uno strumento urbanistico che può venire adottato da un’amministrazione locale con lo scopo di migliorare, salvaguardare o tutelare i caratteri dominanti di un paese o di una città per ciò che concerne le tonalità cromatiche, con particolare riguardo alle tinte da usare sui manufatti edilizi. In passato, il Comune di Marsala, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Trapani, bandì un concorso di idee per dotarsi di un Piano del Colore. Come spesso avviene da queste parti, purtroppo, il progetto premiato non fu mai attuato e si continuò a procedere come in passato.
A guardarlo bene, il nuovo palazzo di via Giuseppe Garraffa sembra anche particolarmente curato nella sua realizzazione e in un’altra strada avrebbe sicuramente destato minori perplessità. La sua collocazione accanto alla Chiesa del Purgatorio, tra le massime espressioni del barocco a Marsala, e – soprattutto – la scelta di un colore scuro, che si pone in discontinuità con gli edifici immediatamente precedenti e successivi, autorizza dubbi sull’opportunità delle autorizzazioni concesse.
In ragione di ciò, nella mattinata di ieri il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Menfi ha disposto un sopralluogo, nominando anche un tecnico per verificare la rispondenza del fabbricato con le autorizzazioni rilasciate. Sulla vicenda è stata anche avviata un’attività di indagine.