Sono trascorsi trentotto anni dall’omicidio del magistrato Gian Giacomo Ciaccio Montalto, ucciso da Cosa Nostra il 25 gennaio del 1983. Per l’occasione, il magistrato è stato ricordato con una sobria iniziativa a Valderice.
“Nonostante la pandemia rallenti il nostro vivere – ha affermato il sindaco Francesco Stabile – non possiamo non creare momenti che tengano vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per gli ideali di giustizia e di libertà, tentando di liberare la nostra terra dai tanti mali che l’affliggono. La lotta contro la mafia e il malaffare non è qualcosa da tenere in disparte, anche in un periodo storico in cui la nostra attenzione è condizionata da altri eventi. Le Istituzioni hanno il dovere di tenere alto il senso della giustizia, del bene comune e dell’uguaglianza, contrastando anche il senso della rassegnazione. È essenziale coltivare la fiducia nelle Istituzioni, la possibilità di sentirsi alleati con lo Stato nel contrapporsi al sistema mafioso”.
A Trapani, per l’occasione, è stato completato nella zona portuale l’intervento di restauro del murale raffigurante il giudice ucciso dalla mafia, a cui ha dedicato un ricordo anche la sottosezione trapanese dell’Anm.
“In questo tempo di pandemia, che ci costringe a grevi e dolorose rinunce per proteggere il bene primario della salute individuale e collettiva, l’esercizio della memoria acquista un significato ancora più profondo. Ricordare Gian Giacomo Ciaccio Montalto significa posare lo sguardo sulla sua vita di uomo e di magistrato: sull’intelligenza arguta, ispiratrice di impegno e dedizione assoluti per il proprio lavoro, sulla libertà del suo pensiero, esempio di indipendenza e fermezza rispetto ad ogni tentativo di condizionamento. L’ANM – sottosezione di Trapani – custodisce il valore prezioso del sacrificio compiuto da Gian Giacomo Ciaccio Montalto che ci chiama ogni giorno al dovere di fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello Stato”.