Il futuro dell’Itet “Garibaldi” di Marsala è stato uno degli argomenti centrali dell’odierna seduta del Consiglio comunale. Durante la discussione (di cui scriviamo a parte) è stato più volte fatto riferimento a una lettera che i quattro rappresentanti di istituto (Francesca Stabile, Monica Genco, Alessia D’Amico, Giacomo Giacalone) hanno rivolto ai consiglieri comunali marsalesi, spingendo per il trasferimento dagli attuali locali di via Trapani a quelli dell’ex Palazzo di Giustizia.
La riportiamo di seguito:
“Egregio consigliere, come sa, da più di 40 anni l’ITET è “provvisoriamente” ospitato in un edificio non costruito per essere una scuola e poco accogliente. Generazioni intere di studenti marsalesi hanno vissuto gli anni della scuola con la speranza di poter infine studiare in un edificio idoneo, secondo i canoni di un’edilizia scolastica moderna; sono stati sempre illusi e abbandonati da un politica sorda alle loro legittime richieste. Oggi si presenta finalmente l’occasione di dare agli studenti, alle generazioni future e alla città un edificio che sia una vera scuola, un’occasione che non possiamo perdere; l’ex tribunale di Piazza Borsellino ha tutti i requisiti per diventare la “nostra” scuola. Ogni proposta alternativa e astratta suona, oggi più che mai, come l’ennesima promessa e l’ennesima beffa; non raccontateci, per favore, che farete “ben altro”, non mostrateci progetti come specchietti per allodole. Qui e ora avete la possibilità di darci una sede idonea ed accogliente, non sfuggite a questa richiesta! Se è vero che l’istruzione è quel passaggio che rende concreta l’eguaglianza tra le persone e permette a ciascuno di costruire un’esistenza dignitosa, noi vi chiediamo di tradurre le parole in fatti. Egregio consigliere, noi non abbiamo l’età per votare, ma, come Lei, siamo stati eletti per rappresentare la comunità dell’ITET, 700 ragazzi che chiedono a gran voce (e che oggi sarebbero voluti essere lì, in presenza) una risposta concreta, dopo decenni di chiacchiere. Siamo il futuro di questa città, siamo nativi digitali, studiamo quanto di più avanzato le nuove tecnologie offrano; in questa città vogliamo spendere queste competenze e vorremmo che questa città ci ami come noi amiamo lei. Vogliamo credere che esista oggi una politica che creda in noi e abbia il coraggio di ascoltarci, il Consiglio Comunale oggi ha l’occasione per dimostrarcelo, confidiamo in lei!”.