Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato 7 debiti fuori bilancio

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato 7 debiti fuori bilancio

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lunedì 28 Dicembre 2020 - 21:00

Il consesso civico alcamese ha dato il via libera al pagamento complessivo di quasi 24 mila euro. Sei proposte di delibera sono state licenziate a maggioranza. Una, invece, ha ottenuto l’unanimità dell’Aula Falcone-Borsellino. A tenere banco, nel corso della seduta consiliare, è stato un debito, non derivante da sentenza, avente ad oggetto una parcella dello studio legale dell’avvocato Gaetano Armao, attualmente assessore regionale al Bilancio.

Si è svolta stamane la seduta del Consiglio comunale di Alcamo, convocato anche in videoconferenza per trattare ben sette debiti fuori bilancio. Cinque proposte di delibere hanno avuto ad oggetto la condanna dell’ente per annullamento dell’ingiunzione fiscale, attuata nel corso del 2018 dalle direzioni 1 e 6 del comune per occupazione sine titulo di alcuni immobili. Nel caso del primo debito, il municipio alcamese aveva comminato alla ditta una sanzione sull’immobile errato per circa 78 mila euro. Il tribunale di Trapani ha condannato il Comune di Alcamo a pagare 2.536 euro. “Quello che succede in questo comune, lo sa solo Dio” ha dichiarato il capogruppo dell’Udc, Saverio Messana, intervenuto durante la discussione in Aula Falcone-Borsellino. L’esponente democristiano ha evidenziato le errate procedure degli uffici comunali sull’abusivismo. “Bruciamo oltre 100 mila euro” ha lamentato il consigliere comunale. Inoltre, ha aggiunto “Tra uffici, qua, nemmeno si parlano”. Inoltre, il capogruppo dell’Udc ha affermato “L’avvocatura non sa di cause pendenti”. Infatti, nel caso del primo debito fuori bilancio, trattato dal Consiglio comunale, l’ufficio aveva ritirato l’atto in autotutela, senza comunicarlo all’avvocatura dell’ente, la quale si è costituita in giudizio l’ultimo giorno, ha spiegato il consigliere Messana. Il rappresentante politico ha poi detto di sentirsi mortificato dalla lettura delle carte. “I debiti fuori bilancio sono tutti sbagliati, stiamo togliendo soldi ai cittadini” ha riferito l’esponente dell’Udc. Poi, ha aggiunto che prima di dare l’ok, la politica deve controllare le carte. Infine, il consigliere Messana ha dichiarato di non avere mai sentito in quattro anni delle rilevazioni della Corte dei Conti in merito alla colpa grave dei responsabili degli uffici comunali. Successivamente, ha preso la parola il consigliere comunale Gino Pitò di ABC-Alcamo Cambierà, il quale ha evidenziato che non c’è stata comunicazione tra la commissione consiliare che ha effettuato il verbale del sopralluogo e gli uffici comunali. Dunque, per l’esponente politico non essendovi vizi, il controllo svolto dopo dalla polizia municipale sarebbe stato sbagliato. Come rilevato dalla dirigente del comune, l’ingegnere Dorotea Martino, la sentenza sottolinea innanzitutto che l’ente non ha dato dimostrazione dell’occupazione dell’immobile e neanche del danno subito. La dirigente ha anche aggiunto che dalla vicenda emerge un fatto inquietante. In particolare, sull’andamento dell’ufficio che si occupa di abusivismo, che ha motivato l’annullamento dell’atto sulla scorta del verbale dei vigili urbani. Inoltre, l’ingegnere Dorotea Martino, subentrata come dirigente dell’ufficio successivamente ai fatti, ha specificato che questo ha bisogno di essere strutturato di più. Poi, ha aggiunto che nel 2020 è stata predisposta la gara per la demolizione di alcuni immobili, a seguito delle diffide al rilascio degli stessi. Infatti, la legge prevede che entro 90 giorni deve avvenire la citata demolizione. L’eccezione riguarda solamente gli immobili che vengono acquisiti a patrimonio comunale. Uno degli obiettivi posti dall’ufficio, ha precisato la dirigente, è quello, in primis, di entrare in possesso concretamente degli immobili. Infine, rispondendo a dei chiarimenti chiesti dal presidente della terza commissione consiliare competente in materia, Nino Asta (M5S), l’ingegnere Martino ha confermato che è stato eseguito l’accertamento dei proprietari di immobili che hanno richiesto di procedere alla demolizione autonomamente. La perizia applicativa concerne, nello specifico, cinque immobili. Tranne il terzo debito fuori bilancio, votato all’unanimità del Consiglio comunale, gli altri quattro debiti aventi lo stesso oggetto sono stati approvati a maggioranza. Successivamente, è stato trattato un debito fuori bilancio relativo ad un episodio di randagismo, avvenuto nel 2016, che ha coinvolto un cane, dotato di microchip, e appartenente al Comune di Alcamo. Anche in questo caso, la mancanza di comunicazione tra l’avvocatura e gli uffici competenti del municipio è stata fatta oggetto di critica da parte della minoranza e, in particolare, del gruppo consiliare dell’Udc. L’ente, infatti, è stato condannato in contumacia. Come ha spiegato la dirigente Martino, non è stato istruito dall’ufficio legale l’atto di citazione e non è stata fatta, dunque, neanche opposizione. Il tema del randagismo è stato discusso più volte dalla quarta commissione consiliare competente, ha precisato la presidente Rosalba Puma del Movimento 5 Stelle, senza, però, alcun risvolto positivo. Per la consigliera grillina, gli uffici sarebbero responsabili della sottovalutazione dell’argomento. Durante il dibattito in Consiglio comunale è intervenuto anche il segretario comunale, il dottore Vito Bonanno, il quale ha riferito che fin dal 2017, nell’ambito dei controlli interni dell’ente, ha sollevato la questione in merito al rapporto del Comune con il canile di Crotone, che ha in custodia i cani randagi di Alcamo. Gli atti relativi alla loro condizione contengono delle foto datate e, dunque, non si ha contezza della loro reale situazione. Il debito è stato approvato a maggioranza.

A tenere banco, nel corso della seduta consiliare, è stato un debito non derivante da sentenza, avente ad oggetto una parcella dello studio legale dell’avvocato Gaetano Armao, attualmente assessore regionale al Bilancio. La vicenda trae origine nel lontano 2001 ed ha suscitato non poche perplessità in Aula Consiglio. Infatti, dopo avere ricevuto l’incarico dal municipio alcamese, capofila di nove comuni della provincia di Trapani, per occuparsi di un finanziamento Pit-Alcesti del PO FERS Sicilia, il legale ha fatto ricorso contro il mancato pagamento. Infatti, la proposta di parcella dell’avvocato, per tutti i comuni, ammontava a 10 mila euro, ma dopo è stato presentata al Comune di Alcamo un accordo preventivo di oltre 240 mila euro. Nel 2013, il legale ha inoltrato all’ente una fattura di 60 mila euro circa. Nel 2018, dall’attuale segretario comunale è stato istituito un gruppo di lavoro per risolvere la strano arcano. Poi, nel febbraio di quest’anno è stata spedita una lettera da parte del municipio alcamese allo studio legale Armao con la quale l’ente si è obbligato al riconoscimento di 2.712 euro, come quota spettante dalla parcella di 10 mila euro, per il resto già pagata dagli altri comuni. La vigilia di Natale, lo studio legale citato ha fatto pervenire all’ente una pec nella quale si afferma di volere rinunciare al pagamento degli interessi. Sempre il consigliere Saverio Messana ha espresso preoccupazione per il fatto che il Comune di Alcamo per anni non ha risposto alle richieste dell’avvocato Gaetano Armao e per il preventivo complessivo di 530 mila euro presentato dal legale. “Sì, la colpa è stata degli amministratori precedenti, ma bisogna chiarire la situazione” ha affermato l’esponente dell’Udc. Per il consigliere democristiano non si evincerebbe dalla risposta del legale a quali interessi egli rinuncerebbe, se a quelli previsti dal debito fuori bilancio (2.700 euro circa) oppure dalla parcella presentata nel 2013 (circa 60 mila euro). Il dottore Sebastiano Luppino ha chiarito che il municipio alcamese, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale del debito fuori bilancio, potrà mettersi in regola. Anche da parte del dirigente è stata espressa perplessità per quanto riguarda il comportamento inspiegabile dell’avvocatura comunale e dell’ufficio di gabinetto che non hanno mai risposto al professionista per quasi un ventennio. Pure questo ordine del giorno è stato deliberato a maggioranza. Il consesso civico alcamese ha dato il via libera al pagamento complessivo di quasi 24 mila euro per tutti i sette debiti fuori bilancio. Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, il Consiglio comunale non verrà convocato per domani mattina. La prossima seduta si terrà il 30 dicembre.

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