Daspo Willy per tre giovani di Marsala. Avevano aggredito due immigrati

redazione

Daspo Willy per tre giovani di Marsala. Avevano aggredito due immigrati

Condividi su:

venerdì 04 Dicembre 2020 - 10:04

A Marsala nei giorni scorsi il Questore ha disposto l’applicazione del cosiddetto “Daspo Willynei confronti di 3 soggetti violenti che, negli ultimi mesi, hanno creato scompiglio presso la comunità marsalese con le loro malefatte commesse per le vie del centro di Marsala , soprattutto nelle ore notturne interessate dalla movida giovanile.

Si tratta di C.S. (18 anni), L.A. (24) e L N.S. (36), tutti con svariati precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio e già colpiti dal Daspo sportivo, che, nello scorso mese di settembre, si sono resi protagonisti di una dura aggressione nei confronti di due cittadini extracomunitari che insieme alle rispettive fidanzate passeggiavano per le vie di Marsala. Le vittime – inizialmente – sono state oggetto del lancio di tavolini e sedie e dopo un breve inseguimento, per le vie del centro storico lilybetano, sono state assalite fisicamente e picchiate con calci e pugni, nonché destinatarie di frasi offensive dal tenore discriminatorio. Per tale episodio il Gip del Tribunale di Marsala – su richiesta della locale Procura della Repubblica – lo scorso 29 settembre aveva applicato la custodia cautelare in carcere, misura che tutt’oggi i tre stanno soffrendo. Quando riconquisteranno la libertà per due anni non potranno frequentare e stazionare presso i pubblici locali ricadenti nel centro storico di Marsala, teatro delle loro violenze, altrimenti rischiano da 6 mesi a 2 anni di carcere ed una multa tra gli 8 mila e i 20 mila euro.

La misura introdotta dal nuovo decreto sicurezza prende il nome dal giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso pochi mesi fa a Colleferro (RM) a causa di un duro pestaggio subito nel tentativo di difendere un amico in difficoltà, e consente di dare una risposta ancora più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta