Nuovo Dpcm Covid-19, ecco cosa rimane invariato e cosa cambia

redazione

Nuovo Dpcm Covid-19, ecco cosa rimane invariato e cosa cambia

Condividi su:

lunedì 07 Settembre 2020 - 18:22

E’ in vigore da oggi il nuovo Dpcm, il decreto che contiene le misure di contenimento della diffusione del Covid-19 che verranno prorogate fino al 30 settembre.

In sostanza, pochi i cambiamenti nel provvedimento firmato dal premier Giuseppe Conte. Per quanto riguarda le mascherine e i dispositivi di sicurezza, tutto resta similare: è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti. Discorso analogo per “l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale” che è sempre di almeno un metro.

Per quanto riguarda la capienza sui mezzi di trasporto, partendo dagli autobus, il Governo ha deciso di  fissare la capienza limite dei posti all’80%, sia per i posti a sedere che per quelli in piedi, nel totale. Rimane fermo l’obbligo di sistemare “paratie” dove non è possibile garantire il distanziamento. Per gli scuolabus si è invece stabilito una regola alquanto curiosa: potranno viaggiare con la capienza massima consentita nel caso in cui, come si legge nel Dpcm “la permanenza degli alunni nel mezzo… non sia superiore ai 15 minuti”, quindi per brevi tragitti. Anche se dovrebbe essere lo studente a dire all’autista se può salire perchè deve fare un breve tragitto. Quindi una regola difficilmente da mettere in pratica con una capienza massima. Tutti gli studenti che hanno più di 6 anni dovranno indossare la mascherina “al momento della salita sul mezzo”. È prevista una deroga “nel caso in cui sia possibile l’allineamento verticale degli alunni su posti singoli e sia escluso il posizionamento cosiddetto faccia a faccia”.

Cosa resta ancora chiuso? Indubbiamente l’ordinanza firmata dal Ministero della Salute guidato da Speranza, del 16 agosto, resta valida per le discoteche – che non possono quindi riaprire – nonché l’obbligatorietà delle mascherine dalle ore 18 alle 6 anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale. Con l’inizio dei campionati sportivi, si è deciso di procedere ancora una volta a porte chiuse la disputa delle gare di calcio e di altri match, sia negli stadi che nei palazzetti. La riapertura delle scuole sarà decisiva anche per lo sport, una sorta di “sperimento” per vedere come e se si diffonde il contagio con una sorta di “via libera”.

Per quanto riguarda gli ingressi dall’estero e la sottoposizione ai tamponi, cambia qualcosa: chi risiede in un Paese per cui finora era vietato l’ingresso in Italia potrà farlo dimostrando di poter vivere nella residenza di una persona con cui ha una “stabile relazione affettiva”, quindi per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona anche non convivente. Per entrare in Italia nel periodo di pandemia bisogna: compilare un’autocertificazione indicando le generalità della persona che si intende raggiungere e il domicilio in cui si andrà a stabilirsi. L’autocertificazione servirà anche per la comunicazione alle Asp. Conseguentemente sarà obbligatorio effettuare la quarantena di 14 giorni, così come era già peraltro previsto. In ogni caso si può chiedere al proprio medico se si può procedere col tampone. Gli Stati per cui era già vietato l’ingresso in Italia sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia (dal 13 agosto); chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone; chi arriva da Romania e Bulgaria deve sottoporsi alla quarantena.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta