Trapani: la nave Aurelia si sposta ad Augusta, ma resta alta la tensione politica tra Tranchida e Base Riformista

redazione

Trapani: la nave Aurelia si sposta ad Augusta, ma resta alta la tensione politica tra Tranchida e Base Riformista

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venerdì 21 Agosto 2020 - 13:18

La questione della nave Aurelia ha tenuto banco nelle ultime 48 ore a Trapani. La posizione del sindaco Giacomo Tranchida, definitosi “basito” per l’arrivo, al largo del porto di Trapani, della nave quarantena con 208 migranti ha innescato un articolato dibattito.

Da un lato, il deputato del Pd Carmelo Miceli, il portavoce di Base Riformista Trapani Marco Campagna e la presidente dell’assemblea provinciale del Pd Valentina Villabuona, che hanno evidenziato come Tranchida avesse avuto un atteggiamento ben diverso ai tempi della nave Diciotti, stigmatizzando l’ordinanza con cui il primo cittadino trapanese ha inizialmente disposto il divieto di sbarco sulla terraferma dei migranti della nave Aurelia. Dall’altro lato, Tranchida ha ottenuto la solidarietà via twitter del leader leghista Matteo Salvini, prima che dal Viminale giungesse notizia che la Aurelia avrebbe ripreso la navigazione nel giro di qualche ora per dirigersi verso Augusta. Preso atto della notizia, Tranchida ha revocato l’ordinanza precedente, ma la tensione politica resta alta.

Il primo cittadino ha replicato in maniera molto dura alla nota di Miceli,: “Nè ieri, oggi e domani, ho delegato mai la mia libertà e coscienza di Sindaco ad alcun partito, atteso che la mia militanza datata non certo è riconducibile a logiche di padrinaggio e patronaggio politico, bensì al rispetto e tutela degli interessi di un territorio che intanto ha un colore solo: quello del servizio alle comunità locali e non certo di servirsi delle stesse per tornaconto politico come sembra incline tale “sconosciuto” deputato”.

Puntuale la controreplica della presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Valentina Villabuona: “Non tocca a me raccontare il lavoro che l’onorevole Miceli ha svolto e svolge in favore del suo collegio elettorale, ma capisco che sia sconosciuto a chi non frequenta la nostra comunità, preferendo progetti civici e trasversali, finché non si presenta l’occasione di elezioni regionali o nazionali. Pur tuttavia, a non avere né padrini e né padroni siamo noi, liberi di poter affrontare un tema difficile e a volte impopolare come quello dell’immigrazioni, spinti soltanto dalla volontà di rendere più umano un paese che paga, ancora di più in periodo di pandemia, le scelte fatte da Salvini attraverso i decreti sicurezza, senza l’angoscia che le posizioni portate avanti con convinzione e nel rispetto della nostra comunità possano farci perde voti o turbare il sonno di qualche destro alleato di governo. Invito il Sindaco a voler abbassare i toni e a rileggere i commenti social provocati dalla sua nota che non hanno rassicurato i cittadini e soprattutto e lo invito ad un maggiore rispetto per il Partito Democratico e per i suoi rappresentanti. Certa che quando e se anche lui riuscirà ad approdare in Parlamento, potrà magari essere un deputato più famoso”.

Nel frattempo, anche i vertici regionali e trapanesi di Rifondazione Comunista sono intervenuti sulla questione, con riferimento anche all’altra nave quarantena, la Azzurra, che da giorni staziona davanti al porto di Trapani con 602 passeggeri, tutti migranti, 24 dei quali positivi al Covid. “Le condizioni in cui versano i migranti – scrivono i dirigenti di Rifondazione – sono terribili e nel corso delle ore si sta assistendo a gravi fenomeni di autolesionismo a bordo delle due imbarcazioni, un migrante è giunto persino a ingoiare una lametta da barba. L’estrema precarietà in cui stanno sostenendo la quarantena queste persone è il frutto della dismissione della rete di Sprar decisa dal precedente governo M5S-Lega e mantenuta dal nuovo governo M5S-PD che ha generato ulteriore insicurezza e tensione sociale, al contrario di quanto paventato dal ministro degli interni dell’epoca, il leghista Matteo Salvini, padre dei due decreti sicurezza tutt’ora vigenti nonostante il cambio di maggioranza e l’entrata nel Governo della “sinistra”. Il nodo centrale di questa crisi resta sicuramente l’importanza della distribuzione nel territorio delle persone a bordo, costrette a una lunga prigionia nelle ristrettezze di quel microcosmo che giace tra la prua e la poppa di una nave, sotto il sole cocente e a stretto contatto con potenziali vettori del virus. A fronte di un simile scenario risultano sconcertanti le parole del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, espressione del PD, il quale lancia dichiarazioni degne del più becero dei populismi di destra. Le nuove dichiarazioni alludono alla necessità di non accogliere i migranti al termine della quarantena, ma respingerli verso altri porti. Tranchida si dice basito nell’apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di navi quarantena al porto di Trapani e invoca il ricorso agli approdi militari per la gestione dei disperati in fuga dall’orrore. Infine, con un doppio avvitamento stravolge ogni riferimento ai valori della sinistra e annuncia la seconda ordinanza di divieto di sbarco. Il Partito della Rifondazione Comunista esprime il proprio disappunto dinanzi simili dichiarazioni e richiede che siano date soluzioni idonee a queste persone abbandonate nell’incertezza, nel pieno rispetto della dignità umana di costoro, per la tutela dei diritti di chi sfugge alla guerra, alle violenze, alle persecuzioni e in considerazione dell’articolo 10 della Costituzione Italiana. Le diatribe e i teatrini che vengano lasciati alle destre, compito della sinistra è di dare risposte a chi viene vessato, agli oppressi, agli sfruttati, e continuare ad ammassare persone sulle navi non è una soluzione plausibile, bensì è barbarie”.

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