Musumeci non firma l’ordinanza sulle riaperture: “Roma non ci manda i protocolli”. Ecco cosa prevede

redazione

Musumeci non firma l’ordinanza sulle riaperture: “Roma non ci manda i protocolli”. Ecco cosa prevede

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venerdì 15 Maggio 2020 - 08:59

Il presidente è pronto a firmare l’ordinanza non solo per far riaprire da lunedì in Sicilia negozi, barbieri, bar e ristoranti, ma anche per ripristinare il servizio bus regionale e tutte le linee ferroviarie interne come prima del blocco Covid.

Ma fino a alla data di giovedì e ancora nella tarda serata dello stesso giorno, da Roma non erano arrivati i protocolli definitivi né il decreto di Palazzo Chigi che dovrebbe consentire queste riaperture, annunciate dal ministro Francesco Boccia in conferenza Stato-Regioni.Musumeci

Potrebbe firmare già nella giornata di venerdì 15 se l’ordinanza da Roma arriverà, sia i protocolli sia il decreto: nel pomeriggio dovrebbe esserci un confronto in conferenza Stato- Regioni.

Il governatore su alcune cose vorrebbe avviare una apertura maggiore nell’Isola. Ad esempio vorrebbe ridurre alcune limitazioni previste nelle bozze dei protocolli Inail sul distanziamento negli esercizi commerciali, a partire da bar e ristoranti:

« Non ha senso mantenere le stesse regole della Lombardia, visto che qui c’è una situazione epidemiologica diversa — dicono i suoi collaboratori in diretta Rai — prevedere una distanza di tre metri fra i tavoli rischia di fatto di non consentire la riapertura della gran parte dei locali siciliani: noi vorremmo ridurre questa distanza ma, anche qui, se da Roma non ci daranno la possibilità di allagare un po’ le maglie, noi non potremo fare altro che attenerci ai protocolli nazionali».

Musumeci non firmerà però ordinanze regionali in autonomia, come invece hanno fatto Lazio ed Emilia Romagna:

«Non capiamo in base a quali norme hanno stabilito la riapertura di alcune attività e le regole da seguire —trapela da Palazzo d’Orleans — la verità è che c’è una grande confusione. La nostra bozza di ordinanza è pronta, attendiamo solo i dettagli da Roma. Dettagli che sono fondamentali per dare regole precise ad artigiani, commercianti e imprenditori».

La bozza che ha sul tavolo il Governatore, prevede comunque l’obbligo di indossare le mascherine in tutti i locali al chiuso sia per i clienti sia per gli addetti ai lavori: gli ingressi inoltre dovranno essere contingentati nei negozi e la prenotazione sarà obbligatoria per parrucchieri e barbieri. Bar e ristoranti potranno fare servizio ai tavoli, ma i camerieri dovranno sempre avere le mascherine: sul distanziamento fra i tavoli si attendono indicazioni da Roma, ma Musumeci vorrebbe ridurre la distanza a 1,5 metri sia dentro sia fuori per consentire a tutti i locali siciliani, che spesso hanno una parte al chiuso molto piccola, di poter comunque riprendere l’attività. Altra novità, nella bozza di decreto di Musumeci, è quella sui trasporti interni. Il governatore è pronto a ripristinare da lunedì anche tutti i collegamenti e le tratte regionali via bus, mantenendo solo la limitazione dell’obbligo di non riempire i mezzi al 100 per cento dei posti disponibili ma al 40, in modo da garantire una certa distanza tra i passeggeri. Anche le Ferrovie potrebbero essere autorizzate a ripristinare in pieno il servizio: al momento i collegamenti sono ridotti al 50 per cento. Fino al 1° giugno, comunque, Musumeci vuole invece mantenere le limitazioni per i viaggi fuori regione.

Il governatore in realtà vorrebbe avviare aperture anche per altre attività, come palestre e centri sportivi. Ieri comunque trapelava molta irritazione da Palazzo d’Orleans, perché «non si può addossare al governatore la responsabilità di riaprire attività senza protocolli nazionali » . E se anche oggi non arriveranno indicazioni chiare da Roma ha chiesto la collega della Rai? « Dovremo inventarci qualcosa, perché ormai negozianti, parrucchieri e titolari di bar e ristoranti sono pronti a riaprire lunedì e non possiamo deluderli ».

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