Uno strale
Un
dolore politico e letterario, uno strale
dalla fortezza inglobata,
ma non arresa,
una contrazione reumatica o una virale
infezione
devasta e sfonda la mia attesa
della notte: blocca lo svolgimento
orizzontale
della pellicola all’altezza della fascia stesa
sui
contorni del circondario e trancia il verticale
perno di sostegno,
da impedirne la presa
che può ricondurlo vicino, strumento
reale
di contatto, braccio, piede, estesa
mano, e anche
mentale
condotto fino a un punto fermo, a difesa
di ogni vera
presenza, del diritto ambientale
alla stanza, ariosa, tiepida,
accesa
di una rispettosa luce che seppure artificiale
capace
sarà di cedere,
di assecondare la discesa
del lume
strale
dentro la favilla animale.
Paolo Volponi, Nel silenzio campale, Manni, 1990