Lo Curto: “La ripresa del dopo coronavirus deve essere sostenuta senza togliere soldi al sud”

redazione

Lo Curto: “La ripresa del dopo coronavirus deve essere sostenuta senza togliere soldi al sud”

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lunedì 20 Aprile 2020 - 16:49

 “Giù le mani dai fondi europei che spettano alla Sicilia ed al Mezzogiorno – è quanto afferma Eleonora Lo Curto in una nota stampa -, il governo Conte non pensi che nella lotta al Covid-19 a rimetterci in termini di investimenti produttivi debba essere il Sud. Un documento del CIPE del mese di aprile, prevede la deroga all’attuale riparto delle risorse europee del Fsc (80% Mezzogiorno e 20% Centro Nord) e la sospensione della norma che destina il 34% degli stanziamenti in conto capitale della Pubblica Amministrazione al Mezzogiorno. Considero queste due ipotesi una mannaia per la Sicilia contro le quali faremo sentire la nostra voce in tutte le sedi. Il Sud paga ancora in termini di sviluppo il divario esistente con il resto del Paese”.

Secondo la capogruppo dell’Udc all’Ars solo negli ultimi 10 anni sono stati sottratti alle regioni meridionali oltre 40 miliardi di euro. A questo si aggiungono i mancati investimenti nel Sud delle aziende partecipate statali, a partire da Anas e Rete Ferroviaria Italiana.

“La ripresa dell’Italia – conclude la deputata regionale – dopo il coronavirus deve essere sostenuta senza togliere risorse alle aree meno ricche del paese. Gli investimenti in Sanità possono essere finanziati dalle opportunità che arriveranno con l’utilizzo di 37 miliardi di euro del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) senza condizionalità. Tutto il resto delle risorse Ue, senza devono essere indirizzate equamente al Paese e senza privare il Sud delle risorse fondamentali del Fondo sviluppo e coesione per superare il gap di crescita, sviluppo e infrastrutturazione.

Chiedo ai deputati nazionali che sostengono il governo Conte di ribellarsi ed essere leali con i siciliani. Il Sud è stato assai generoso nei confronti del Movimento cinquestelle ed anche con il Pd. Spetta a loro decidere se difendere o far morire l’economia, il lavoro, le famiglie, le imprese, i disabili e i giovani che potrebbero subire il mortale scippo di indispensabili risorse”.

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