Sono trascorsi 40 anni dal giorno in cui una mano, rimasta ancora ignota, fece fuoco a Palermo uccidendo l’allora presidente delle Regione Sicilia Piersanti Mattarella. Ieri e oggi giornate di commosso ricordo.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella come è noto fratello dello scomparso, ha reso omaggio alla tomba recandosi nel cimitero di Castellammare del Golfo dove è originaria la famiglia Mattarella e dove Piersanti è sepolto, accompagnato dai tre figli, Bernardo Giorgio, Laura e Francesco, e dai due figli di Piersanti, Bernardo e Maria.
All’ Assemblea regionale siciliana alle 11, si iniziata una seduta solenne alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Alle 9, in via Libertà sul luogo dell’omicidio, sono state deposte corone di fiori da parte delle autorità. Alle 9.30 il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, con una cerimonia, ha attribuito al Giardino Inglese il toponimo «Parco Piersanti Mattarella – Giardino all’Inglese» e sarà collocando nel parco una lapide in memoria del politico Dc assassinato.
«Piersanti Mattarella – ha affermato il sindaco – fu vittima degli interessi intrecciati della mafia e di un sistema politico-affaristico che erano stati fortemente indeboliti dalla sua attività politica e amministrativa. Anche grazie anche alla volontà e capacità di coinvolgere e far dialogare culture e sensibilità politiche diverse, il presidente Piersanti Mattarella aveva, infatti, promosso e realizzato importanti riforme che miravano a costruire in Sicilia una comunità più giusta, solidale, rispettosa del territorio, della legalità e dei diritti».
Anche a Castellammare del Golfo Dopo la messa in memoria il sindaco Nicola Rizzo guida un corteo di autorità civili e militari che dall’ingresso del cimitero comunale raggiunge la chiesetta dove sarà deposta una corona d’alloro sulla tomba di Piersanti Mattarella.«Rispettare le regole, programmare, dialogare. Il testamento morale di Piersanti indica un percorso inequivocabile che prevede una politica dove le azioni, le idee, il percorso di riscatto contro la mafia ed ogni forma di illegalità ci facciano da guida. Per questo – afferma il sindaco Nicola Rizzo– tra le diverse iniziative che verranno programmate anche il premio per la legalità “Le carte in regola”. Ci auguriamo che questo percorso sia davvero condiviso e partecipato».
Intanto ad oltre ormai 40 anni dall’efferato omicidio malgrado nel 1995 ci sino state le condanne di coloro che sono stati ritenuti i mandanti dell’omicidio: nello specifico i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Gerac, la morte di Piersanti Mattarella rimane uno dei tanti misteri italiani.
Già alla fine degli anni ’80 il giudice Giovanni Falcone aveva ipotizzato che il delitto di Piersanti Mattarella non fosse soltanto il classico delitto di Mafia
Falcone sospettava che dietro lì’omicidio del governatore della Sicilia ci fosse anche l’eversione nera, che in alternativa o in combutta con Cosa Nostra avesse ordito il feroce omicidio. La pista, dopo tanti anni non è stat abbandonata, ma le indagini non hanno sortito alcun effetto.