La notte del 12 ottobre 2019, i Carabinieri della Stazione di Salemi, hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato, un uomo del posto per atti persecutori ai danni della propria ex convivente.
I Carabinieri, su richiesta di un privato, sono intervenuti presso un’abitazione di quel centro ove era stato poco prima segnalato un uomo, in evidente stato di agitazione, che stava prendendo a calci la porta dell’abitazione di una donna, nel tentativo di introdursi all’interno dell’appartamento.
Il provvidenziale e tempestivo intervento dei Carabinieri impediva che la situazione potesse volgere al peggio. Infatti, pur alla presenza dei militari operanti, il giovane salemitano, perdeva completamente il controllo e, come se nulla fosse, continuava a proferire minacce di morte nei confronti della donna. Data la gravità degli episodi, veniva accompagnato in caserma per gli approfondimenti del caso.
Da quanto denunciato dalla vittima emergeva da subito un grave quadro indiziario: l’uomo, non volendo accettare la conclusione della relazione che aveva intrattenuto con la donna, si era reso responsabile di una nutrita serie di episodi di pesante interferenza nella vita privata di quest’ultima, caratterizzata da un’assillante insistenza e ossessiva ripetitività, con frequenti telefonate che si sono susseguite nel tempo, costringendo la donna a modificare le sue abitudini di vita quotidiana con la drastica diminuzione delle uscite da casa e delle frequentazioni sociali per via della opprimente sensazione di imminente pericolo e di essere seguita ed osservata.
Le condotte persecutorie sono proseguite fino al giorno dell’arresto operato dai Carabinieri della locale Stazione che hanno posto un freno a questa spiacevole situazione.
IL Tribunale di Marsala, nella giornata di ieri, ha convalidato l’operato dei Carabinieri ed ha imposto all’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
L’odierno sforzo operativo è frutto di un mirato impegno che i Carabinieri ripongono per tutelare le vittime di tali reati, tra cui vanno certamente compresi i maltrattamenti in famiglia e quelli rientranti nella c.d. violenza di genere. Certamente prezioso è il contributo delle vittime che devono trovare il coraggio di denunciare tali gravi e spiacevoli episodi ed evitare quindi sottovalutare il problema che potrebbe evolversi con conseguenze ben più gravi. La denuncia alle forze dell’ordine oltre a costituire il primo e irrinunciabile step per mettere le Istituzioni a conoscenza di tali fatti reato, consente anche di poter offrire alle vittime un aiuto sempre più efficace e improntato alla tutela delle c.d. fasce deboli.