Al Museo Lilibeo l’installazione “Elissa Yammuna” di Mimmo Palmizi, un ‘mare’ di pace

redazione

Al Museo Lilibeo l’installazione “Elissa Yammuna” di Mimmo Palmizi, un ‘mare’ di pace

Condividi su:

mercoledì 09 Ottobre 2019 - 17:21

Il Parco Archeologico di Lilibeo ospita all’interno del giardino storico del Museo Lilibeo l’opera di arte moderna realizzata dall’artista ed architetto marsalese Mimmo Palmizi: Elissa Yammuna. Dopo i messaggi di pace e di speranza portati in Tunisia, prima con i progetti “Mare Nostrum – un ponte tra le due sponde” e “I Pilastri della Terra”, il percorso artistico di Mimmo Palmizi volge lo sguardo verso terre più lontane, dalle quali già nell’800 a. C., Didone o Elissa regina di Tyro, è costretta a scappare da una guerra fratricida.

        Mimmo Palmizi

Già presentato in occasione della presentazione del film studio su Elissa, della regista libanese Lamis Chkeir, il progetto prevede la realizzazione di due sculture omaggio a Didone, da installare a Tyro e in Tunisia. L’idea è quella di ripercorrere il viaggio di una donna, profuga regina, costretta a cercare attraverso il Mediterraneo la sua terra promessa, un approdo, un luogo sicuro per sé ed i suoi seguaci. Fuggita da Tyro, dopo un lungo peregrinare per mare, Elissa, un personaggio tra storia e leggenda, giunge in nord Africa e tra le spiagge sabbiose dell’odierna Tunisia riceve accoglienza, ospitalità, trova le condizioni per restare, fondare Cartagine e lasciare al mondo un grande esempio di civiltà e cultura.

L’opera è un omaggio ad un grande esempio di donna di tutti i tempi, oltre ad essere un atto di riconoscenza a quel popolo che con Mothia prima e Lilibeo dopo, ha dato i natali a Marsala; un atto di fratellanza con i Fenici ma anche con tutti quei popoli del Mediterraneo che hanno mille affinità e tanta storia in comune. La scultura, in acciaio corten, è costituita da 2 elementi alti 2 metri e 35 , accostati tra loro in modo da rappresentare un’onda, quella che Elissa, di cui la figura è stilizzata nella scultura, ha saputo magistralmente cavalcare. I caratteri presenti disposti in verticale, di ispirazione punico fenici, traducono l’odierna parola libanese “Yammuna” che equivale proprio a “Mare Nostro”. Concepita e realizzata in atelier e officine tra Palermo e Mazara, una sarà collocata temporaneamente negli spazi del sito archeologico punico fenicio Lilibeo-Marsala e troverà definitiva dimora a Tunisi presso il Campus dell’Università “La Manouba” sotto l’egida di Tony Franjiyyeh, Ambasciatore libanese a Tunisi e del Prof. Alfonso Campisi; e l’altra a Tyro, con la collocazione a cura di Mrs Lamis Chkeir, dell’Ambasciatore Chucri Abboud e Mr Samir Saba. L’apertura della mostra avverrà venerdì 11 ottobre alle ore 17 all’interno del Museo Lilibeo, via Lungomare Boeo.

Condividi su: