Tre incontri per fermare il tempo e immergersi nel sacro universo del mito. Tre pomeriggi, all’imbrunire, per ascoltare, in un luogo che conserva il sapore del tempo florido e raccoglie le vestigia di una Sicilia eterna, antica, immortale, quello che il Mito ha ancora da dire. La rassegna “InMito al Parco”, nata su iniziativa dell’associazione “Amici del Parco archeologico Lilibeo” presieduta da Violetta Isaia, e voluta dal direttore del Parco archeologico Lilibeo di Marsala, Enrico Caruso, con la collaborazione di Anna Maria Parrinello, conta sulla direzione artistica di Luana Rondinelli.
Al via il 22 agosto alle 19, nell’atrio del Parco archeologico – Baglio Anselmi, ad inaugurare la rassegna sarà “U Ciclopu”, di e con Gaspare Balsamo, spettacolo di cunto liberamente ispirato al libro IX dell’Odissea dove, dentro il noto episodio del Ciclope, si innestano i racconti di Giufà e Ferrazzano, creando un’alchimia tra il mito del gigante e le vicende rocambolesche dello stolto Giufà e del furbo Ferrazzano.
Secondo appuntamento il 29 agosto alla stessa ora con “Dimenticare Antigone?” di e con Massimo Pastore e Raysi Santana per rileggere la storia del coraggio e della ragione del cuore contro quella dello Stato, in una chiave altra, che possa aprire spiragli utili anche per i nostri tempi.
Il 12 settembre alle ore 18,30 sarà un’opera inedita a chiudere la rassegna: “Medea, la strània”, di e con Chiara Putaggio e Luana Rondinelli. Un sequel del mito della sacerdotessa di Ecate, che, dopo la tragedia, rimasta sola con la Nutrice, ormai anziana, si racconta, si spiega, si svela e apre porte del passato di donna mediterranea, ma anche di “strània”. Definizione che è già ragione e disvelamento di un’identità.
“Ignazio Buttitta – spiega Violetta Isaia, presidente dell’associazione Amici del Parco archeologico Lilibeo – nella sua poesia ‘Lingua e Dialettu’ dice: ‘Un populo diventa poviru e servu quannu ci arrubbano a lingua addutata di patri’. Noi, come associazione culturale, abbiamo voluto dedicare questa rassegna alla cultura della nostra lingua, sposata dal mito greco. Tre pomeriggi per lasciarci incantare da questa melodia prestata al teatro”.
“Il teatro – aggiunge Luana Rondinelli, direttrice artistica della rassegna – è capace di creare evocazioni e strappare ai legami del tempo le storie più intense. Quelle che più rimangono immortali sono poi definite: miti. Non importa quanta verità storica contengano, ma sono dense di un fascino che le rende capaci di parlare alla gente e di aprire spazi alla riflessione, alla bellezza, alla consapevolezza. Il mito non stanca mai, anzi, si adatta all’età di chi ascolta. Compie il miracolo di essere mutevole ed eterno, al tempo stesso. Se poi lo si narra in una cornice speciale come il Baglio Anselmi, Parco Archeologico Lilibeo, allora trova casa e si riempie di sostanza. Inmitiamo tutta la cittadinanza a vivere il mito nel nostro meraviglioso Parco”.
La grafica della rassegna è stata curata dall’architetto Giulia Russo, che ha curato la grafica.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero.