Ieri sgradita sorpresa per chi ha tentato di conferire l’organico presso l’isola ecologica, considerato che il porta a porta per questa tipologia di rifiuto è bloccata. La sorpresa consiste che neanche presso l’isola ecologica è stato possibile depositare i rifiuti organici e gli operatori alla domanda dove portare detti rifiuti rispondevano di lasciarli a casa.
Ci meravigliamo se poi i cittadini depositano i rifiuti per le strade ?. Oppure li depositiamo a casa del Sindaco? Inutile dire che il Sindaco non ha colpe se la Sicilfert è ricolma e non recepisce più. In Sindaco deve essere lungimirante e creare delle alternative che certo non possono essere quelle di lasciare i rifiuti organici nelle proprie abitazioni con questo caldo a rischio di infezioni. Mi sento di vivere in un 4* mondo.
Vito Reina
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Questa purtroppo non è ecologia! Questa é una “discarica a cielo aperto sui cassoni dei camion” nella zona stupenda per la balneazione cosiddetta Signorino, con un mare da Bandiera blu, che solco ogni giorno per 5 km con la mia kayak da 10 anni anche con mare mosso e vento, insieme ai mei amici del kitesurf: io a 300 metri dalla battigia, loro oltre i 300 metri. L’ isola “ecologica” è in un area bellissima costata milioni di euro e inaugurata 5 anni addietro, nata come piazza di ritrovo dei giovani e dei meno giovani, da non chiamare vecchi. L’unica cosa non accettata in questa “discarica a cielo aperto sui cassoni” è il tagliato del prato verde. Per il tagliato dei prati verdi ho telefonato al sindaco di Marsala, dottore Alberto Di Girolamo e al call center, di chi si occupa della raccolta dei rifiuti a Marsala.
Sul tagliato dei prati verdi al Signorino hanno detto no! Per questo “ingombrate rifiuto” dei prati verdi si deva andare a conferirlo nell’ autoparco comunale, distante alcuni chilometri dal Signorino. Signorino ( dalla Treccani: “Giovane delicato, di gusti raffinati”) non si addice con rifiuto. I rifiuti sono risorse da rispettare per averne ricchezza e conservazione della natura violentata da tutti. La nostra generazione ha fatto per l’ambiente più danni delle due guerre mondiali: danni irreversibili. Da attivista del Wwf e dopo di Greenpeace nel 1996 inizia la mia attività nei vari dibattiti pubblici ( con miei interventi pubblici), sulla carta stampata (giornali locali e nazionali) e nelle varie tv locali sull’ ambiente e principalmente sulla raccolta differenziata e sulla raccolta “porta a porta£. Dopo tanti anni vidi la raccolta differenziata. Adesso dobbiamo lottare per far produrre meno rifiuti e far consumare i prodotti a chilometro zero per avere meno voli aerei, causa principale del disastroso riscaldamento globale del pianeta Terra che, renderà invivibile questa opera d’arte di Dio.
Ing.Gaspare Barraco (attivista del Wwf e di Greenpeace)