Una norma inserita in uno dei quattro disegni di legge ‘collegati’ alla finanziaria regionale prevederebbe la dismissione delle quote pubbliche delle società di gestione degli aeroporti siciliani. La norma, scritta dal governo, non è ancora stata esaminata dalla commissione Bilancio dell’Ars ma già suscita polemiche. Contrari i 5stelle ma anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Qualora approvata, comporterebbe il taglio dei trasferimenti pubblici per chi non si adeguerà nel giro di 90 giorni da quando sarà pubblicata in Gazzetta se mai verrà approvata. A sollevare la questione il M5S che per bocca della deputata regionale Stefania Campo, ha dichiarato che c’è:
“…. il rischio che questa disposizione venga inserita tra gli emendamenti al testo definitivo che si appresta a sbarcare in aula a Sala d’Ercole”. La deputata ha spiegato che l’articolo prevede la dismissione delle partecipazioni pubbliche degli enti locali in società di gestione aeroportuali. “L’intento – aggiunge la grillina – in verità sembra essere un altro, ovvero quello di avviare la privatizzazione dell’intero sistema aeroportuale siciliano, vendendo le quote detenute dagli enti pubblici per pochi spiccioli. Non vorremmo che si stia per realizzare il piano dell’ex presidente di Enac, ora attuale consulente del governatore Nello Musumeci, Vito Riggio. Gli aeroporti siciliani sono un patrimonio dell’intera collettività, sono stati realizzati con fondi pubblici e incassano le tasse di imbarco pagate dai cittadini con l’obbligo di reinvestirli nella manutenzione, nell’adeguamento, nell’investimento anche straordinario delle opere aeroportuali”.
La deputata arriva rivela anche il nome di un possibile acquirente, un nome per la verità non nuovo, quello del magnate argentino Eurnekian che con la sua Corporacion America possedeva già una quota di minoranza dello scalo di Trapani. L’obbiettivo, secondo l’esponente pentastellata, sarebbe ancora più ambizioso: entrare anche in Sac (scalo di Catania) e con i due scali maggiori controllare anche Comiso e Trapani. Sulla stessa lunghezza d’onda della collega di partito il sottosegretario trapanese Vincenzo Santangelo: “Abbiamo più volte sostenuto che alla base del fallimento della politica aeroportuale c’è lo strapotere dei vettori aerei nei confronti delle piccole realtà aeroportuali non ancora affermate. La legge del più forte condanna le strutture più piccole come Trapani/Birgi a soccombere nei confronti degli aeroporti più grandi, soprattutto quando ubicati nello stesso bacino. Gli aeroporti rappresentano una risorsa fondamentale per la Sicilia. Privatizzarli sarebbe un delitto. La soluzione immediatamente praticabile è quella di creare un Gestore pubblico Unico per tutti gli aeroporti siciliani per sedare gli appetiti dei privati e programmare in maniera saggia il traffico sui diversi scali”.
Anche il sindaco di Palermo, comune proprietario della Gesap che gestisce lo scalo di Punta Raisi, ha manifestato la sua contrarietà: “Ho forti dubbi sul fatto che una legge regionale possa imporre processi di privatizzazione che la legge affida ai soci degli aeroporti e non vorrei che la norma in discussione all’Ars serva soltanto a fare indebite pressioni sugli enti locali”.
Abbiamo rintracciato la deputata marsalese Eleonora Lo Curto proprio mentre si apprestava a partecipare ad una riunione della commissione Bilancio Dell’Ars, di cui fa parte: “In commissione non c’è traccia di questo emendamento – ci ha detto la capogruppo dell’Udc -. Non credo che si possa procedere ad un atto così importante per la nostra Isola senza eventualmente coinvolgere i vari attori della vicenda. Non sono in linea di massima contraria ad una gestione che coinvolga i privati. Ma questa deve passare attraverso una serie di processi che valutino bene gli interessi del territorio. E comunque va presa tale iniziativa tenendo conto anche degli altri sistemi di trasporto, porti, strade, ferrovie ecc.”.
Decisamente più possibilista il deputato forzista marsalese: “Sono convinto che la cessione ai privati della gestione degli aeroporti potrà portare soltanto benefici – ci ha detto Stefano Pellegrino -. Del resto si tratta di una iniziativa supportata dal beneficio della legge che prevede le cessioni ai privati”.
Anche il sindaco di Marsala, impegnato in prima linea per il rilancio dello scalo Trapani Birgi, interpellato dalla nostra redazione è intervenuto sulla questione. “Anche io, visti i risultati della gestione pubblica, non sono contrario all’ingresso dei privati – ci ha detto Alberto Di Girolamo -. Questo però può avvenire in una sorta di gestione congiunta con il pubblico. Vanno tutelati gli interessi del territorio”.