Ah, queste primarie del PD!

redazione

Ah, queste primarie del PD!

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martedì 05 Marzo 2019 - 17:59

Dopo circa 10 anni sono andato di nuovo ai “gazebo”. Si fa per dire. A Marsala: una stanza in via Frisella e un piccolo vano d’ingresso dell’edificio comunale a Terrenove. E basta? Malgrado ciò siamo andati a votare in quasi mille. Io ero andato in via Frisella e m’hanno inviato, in rispetto della residenza, a Terrenove. Abbiamo preso l’automobile e siamo andati a questo secondo seggio. In entrambi non ho visto un giovane. Non sono iscritto al PD. E non sono nemmeno un elettore del PD. Il mio precedente voto alle primarie è stato ai tempi dell’ Ulivo, promosso da Romano Prodi e dal gruppo dirigente di allora, tra cui Veltroni. Ma era chiaro che si votava (ai “gazebo”) per una coalizione, per scegliere il Segretario di un partito plurale. Tutte le altre primarie che si sono succedute le ho considerate un fatto interno al partito: e allora “che se la vedano gli iscritti!”.

Ma anche queste primarie sono state un fatto interno al partito, molto interno. E allora? Perché mi son messo di mezzo, anch’io, come almeno qualche altro milione di cittadini italiani? Semplice, perché hanno veramente rotto, perché la barca Italia mostra falle paurose e imbarca acqua, la linea di galleggiamento si è abbassata; affinché questa accozzaglia ancora forte della sinistra si dia una linea politica un gruppo dirigente e una organizzazione; perché era chiaro che, lasciati soli, avrebbero continuato chi sa per quanti anni ancora, fino al disfacimento finale, la lagna “renziani o non renziani”; e tanti altri perché ed affinché ( ognuno avrà avuto i suoi). Ma non si illudano. I voti, quelli veri, alle elezioni politiche, se li dovranno sudare. Per quel che mi riguarda, io vado sempre a votare. Non capisco gli astenuti, questa grande massa di centro di destra di sinistra di…niente che non va a votare e poi si lamenta perché non è contenta delle scelte di quelli che hanno votato. In democrazia chi non ha votato non è stato contato e non conta un fico secco. Inutile che sbraita all’angolo del bar. Il Governo – e anche l’opposizione – l’hanno deciso quelli che sono andati a votare.

Giovanni Lombardo

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