I locali del Centro Sociale di Sappusi sono stati oggetto di un furto, avvenuto nei giorni scorsi in orario serale. Ad accorgersene è stato un membro dell’associazione Marsala N’Fest, che utilizza l’auditorium presso cui da cinque anni ha la propria sede operativa l’associazione Archè, protagonista di diverse iniziative dedicate ai minori dell’area penale e agli immigrati, che hanno visto il coinvolgimento anche di numerosi abitanti del quartiere, oltre che di altre associazioni che operano sul territorio, come Libera e Amici del Terzo Mondo. Appurato che la porta d’ingresso all’auditorium risultava forzata, il rappresentante dell’associazione Marsala N’Fest ha notato subito che mancavano alcuni strumenti musicali utilizzati dalla Libera Orchestra Popolare, che da diversi mesi riunisce al Centro migranti e ragazzi del luogo con la collaborazione a titolo volontaristico di alcuni musicisti locali. Un’iniziativa innovativa e meritoria, che oltre ad essere stata molto apprezzata dai partecipanti, ha richiamato anche l’attenzione dei media regionali e nazionali, che ne hanno lodato il valore sociale e l’impegno sul fronte dell’incontro tra culture diverse Da una prima ricognizione, è emerso che, in particolare, erano stati sottratti i tamburi di una batteria e alcune casse acustiche. I componenti dell’associazione Marsala N’Fest hanno effettuato un sopralluogo nei pressi della struttura, ritrovando gli strumenti nei pressi della chiesa di Sappusi. La mattina dopo, hanno avvertito la rappresentante legale dell’associazione Archè, che ha effettuato immediata denuncia dell’accaduto alla Stazione dei Carabinieri di Marsala.
Coincidenza vuole che qualche giorno prima, il coordinatore provinciale di Libera Salvatore Inguì avesse subito (nella propria abitazione privata) il furto di altri strumenti musicali, quattro chitarre di vario tipo. In generale, comunque, i giovani della comunità di Sappusi hanno accolto con incredulità l’accaduto, mostrando ancora una volta grande affezione nei confronti delle attività condotte in questi anni al Centro. Un aspetto, quest’ultimo, che le associazioni che gravitano intorno al Centro vogliono ribadire con forza, pur sottolineando l’amarezza per l’episodio accaduto, che somiglia tanto a uno sfregio, verosimilmente commesso da soggetti che non vedono di buon occhio i frutti che le azioni di coesione sociale in corso a Sappusi stanno portando.
“Vorrei precisare – sottolinea Salvatore Inguì – che con gli abitanti del quartiere e i ragazzi che hanno partecipato ai nostri progetti abbiamo instaurato un clima armonioso e non abbiamo mai avuto episodi di violenza o situazioni che potessero metterci in allarme. Da parte nostra, continuiamo a fare serenamente le nostre attività, convinti comunque che qualcuno che ha voluto farci questo sgambetto si è mosso per ragioni di cui ci sfugge il senso”.