Mentre la vicenda giudiziaria che sembra stare coinvolgendo i gruppi dirigenti dell’ Airgest degli ultimi anni, è giunta a completare l’opera di “smantellamento” dell’aeroporto trapanese (apriamo questa parentesi per dire che chi ha sbagliato deve pagare e anche conti salati, con la giustizia), giungono i dati da parte di Assaeroporti per il 2018 relativo ai flussi di transito negli scali siciliani. Benissimo Palermo e Catania, malissimo Trapani in un anno che però per la nostra l’Isola è complessivamente da incorniciare. Secondo i dati il 2018 ha premiato gli aeroporti siciliani: fra i grandi aeroporti italiani Punta Raisi è al secondo posto dopo Napoli per la maggiore crescita rispetto all’anno precedente (l’aumento è del 14,8 per cento, per un totale di 6,6 milioni di passeggeri), mentre l’aeroporto catanese di Fontanarossa consolida il suo quinto posto generale nella classifica nazionale dopo Fiumicino, Malpensa, Orio al Serio e Venezia (allo scalo etneo sono mancati appena 67mila passeggeri per sfondare per la prima volta nella storia quota 10 milioni, con una crescita dell’8,9 per cento rispetto al 2017). Sulla lavagna dei “cattivi” invece, c’è Trapani. Lo scalo di Birgi, che dopo l’inchiesta dei giorni scorsi ieri ha visto il presidente Paolo Angius presentare le dimissioni, al momento “congelate” dal presidente della Regione Nello Musumeci, è quello che cala di più in Italia: la flessione, complice lo stop di Ryanair, è del 62,8 per cento, per un totale dei passeggeri che l’anno scorso è crollato a quota 480mila. In calo anche Comiso, che riduce i passeggeri del 2,9 per cento e si attesta a quota 424mila, per un risultato che però a questo punto porta lo scalo del Ragusano a un passo dall’essere il terzo polo dei voli in Sicilia. Per Punta Raisi crescita anche per le merci: i movimenti sono aumentati del 15,4 per cento, ma la regina resta Catania, che nonostante un calo del 4,1 per cento vede transitare comunque volumi decisamente più alti di quelli di Punta Raisi. Male, anche su questo fronte, Trapani. Ora noi vi abbiamo raccontato, pur con i nostri limiti, tutte le vicende relativa al Vincenzo Florio. Dal co-marketing al bando per le nuove rotte, al ricorso Alitalia, al crollo degli arrivi turistici, alle lamentele istituzionali (con quale faccia alcuni politici…) fino a giungere a chi, nel settore turismo, aveva investito futuro e denari. Ora lo scalo è a… terra. Vorremmo che non fosse così, ma noi che pessimisti non siamo, questa volta a guardare i dati che ci riportano indietro di oltre dieci anni….
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