Operazione Palude: spuntano le prime indiscrezioni a carico dell’assessore Turano

redazione

Operazione Palude: spuntano le prime indiscrezioni a carico dell’assessore Turano

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mercoledì 28 Novembre 2018 - 09:41

Secondo quanto riportato ieri dall’agenzia di comunicazioni Agi, si cominciano ad apprendere lacune indiscrezioni circa il coinvolgimento dell’assessore regionale Mimmo Turano, nell’operazione Palude. “Ti comunico, già Mimmo lo sa, abbiamo deciso così”.

Intercettato dalla Guardia di Finanza così parlava Giuseppe Pirrello, capo dell’ufficio del Genio Civile di Trapani arrestato stamane nell’ambito dell’operazione ‘Palude’ che ha coinvolto trenta persone, quattro delle quali arrestate, tra funzionari pubblici e due imprenditori. Secondo la nota dell’agenzia La telefonata risale all’11 aprile 2017 e “Mimmo” è l’assessore Girolamo Turano, originario di Alcamo, anche lui indagato per corruzione e abuso d’ufficio.

I fatti contestati dalla Procura di Trapani si riferiscono al periodo compreso tra maggio 2016 a maggio 2017. All’epoca Turano era deputato regionale all’Ars e proprio in virtù di questo ruolo – secondo l’ordinanza del gip di Trapani, Antonio Cavasino – tra lui e Pirrello c’era “un implicito e generale patto corruttivo”. Secondo i pm il capo del Genio civile avrebbe commesso “una pluralità di atti contrari ai propri doveri di ufficio” nell’interesse di Turano e di soggetti raccomandati dal politico alcamese.

Inoltre, in occasione della “riapertura del cantiere per i lavori secondo lotto del porto di Castellammare del Golfo”, si sarebbe adoperato per far pressione a un funzionario del Dipartimento Ambiente della Regione siciliana per scongiurare “un decreto di sospensione della concessione demaniale marittima inerente l’esercizio del pontile dell’amico di Turano, Ascari Mariano, così salvaguardandone l’interesse per la stagione estiva 2017“.

Il 14 febbraio 2017 il funzionario regionale ha emesso decreti di sgombero dei pontili di tutti i concessionaria, con esclusione di quello intestato ad Ascari. Tra le contestazioni dei pm, anche la “sollecita evasione di una pratica, di competenza del Genio civile, riguardante la moglie e il cognato” di Turano. Pirrello inoltre avrebbe redatto “atti contrari ai propri doveri d’ufficio” finalizzati a “promuovere la figura politica del Turano presso gli autotrasportatori di acqua con autobotti e presso la cittadinanza alcamese, come soggetto politico paladino delle istanze dei cittadini sul versante dell’approvvigionamento idrico delle civili abitazioni.

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